I social. Ma perché li usano e perché? E quali sono le loro piattaforme preferite? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, ai ragazzi. Ecco in queste pagine i lavori degli studenti della V F del Liceo Aristosseno, realizzati nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro tra lo stesso Liceo del dirigente Salvatore Marzo e TarantoBuonasera.
I ragazzi sono stati guidati dalla professoressa Rosa Oliva, tutor interno del progetto.
UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO
Da quando sono stati inventati i social network, hanno rivoluzionato la vita quotidiana di tutti nel mondo.
Ormai è raro incontrare qualcuno che non abbia un profilo su una o più reti sociali, e in questo caso, non averne neanche uno è considerato strano, quasi come se questo determinasse l’esistenza e l’identità di una persona.
Gli utenti attivi sui social corrispondono a 4.14 miliardi di persone, il 53% della popolazione mondiale.
Uno studio più approfondito ha rivelato che l’uso dei social media è maggiore tra i più giovani, soprattutto nei pre adolescenti (11-14 anni) e che ll’86,5% degli utenti tra gli 11 e i 18 anni ha almeno un profilo attivo sui social network.
Quelli più utilizzati risultano WhatsApp, Instagram e Facebook.
Il primo merito dei social network è quello di aver facilitato la comunicazione e l’informazione; grazie ad essi, si possono conoscere utenti provenienti da ogni parte del mondo, o anche semplicemente mantenere i contatti con parenti e amici a distanza, condividendo con loro gli avvenimenti della vita quotidiana.
Inoltre, le reti sociali danno una maggiore possibilità di condivisione delle notizie e della cultura. Ogni informazione diventa accessibile da tutto il mondo in modo veloce, così da sapere in tempo reale ciò che avviene intorno a noi e pronta per essere condivisa da amici o altri utenti.
I social possono anche diventare un ottimo mezzo per l’ampliamento delle proprie conoscenze, navigando tra i vari siti web dedicati ad ogni genere di interesse, ad esempio politico, scolastico, sportivo o hobbistico.
Le reti sociali, però, non sono considerate soltanto come un passatempo perché possono diventare veri e propri strumenti di business.
Sono sempre più numerose le aziende e i negozi che creano siti web o pagine sui social dedicati alle loro attività commerciali, pubblicando contenuti finalizzati alla pubblicità e alla vendita diventando così un’importante fonte di guadagno.
I social network possono quindi essere molto utili sotto diversi punti di vista, vanno però utilizzati responsabilmente perché sono una vera e propria arma a doppio taglio.
Sono numerosi i rischi che comporta un uso inadeguato di que
sti mezzi, da quelli psicologici a quelli fisici.
Gli adolescenti in particolare, essendo in un periodo di transizione della loro vita e non avendo ancora ben chiara quale sia la loro identità e personalità, sono soggetti instabili e di conseguenza facilmente influenzabili.
Essi tendono spesso a seguire i modelli impostati dai profili di tendenza che vedono su internet. Questo attacca fortemente la loro autostima, a volte già molto bassa, portandoli a sentirsi inadeguati, a mettere confronto la loro vita con quella degli altri (apparentemente più divertente e bella), e a volersi quindi omologare al resto della società.
Quando non ci riescono possono addirittura arrivare a cadere in depressione.
Oltre alle conseguenze psicologiche, anche le conseguenze fisiche sono da tenere in considerazione. Secondo uno studio dell’Università della Sapienza di Roma, le nuove generazioni passano in media tra le 4 e le 6 ore al giorno esposti alla luce blu degli smartphone, dannosa non solo per gli occhi, ma anche per il benessere psicologico aumentando la stanchezza e riducendo la concentrazione.
La libertà di pensiero su internet è sicuramente un fattore positivo, ma dall’altra parte della medaglia c’è la diffusione di “fake news” e soprattutto il cyber-bullismo. I cosiddetti leoni da tastiera agiscono in contesti virtuali e quindi spesso non si prendono la responsabilità delle cattiverie che scrivono in anonimo o con nomi falsi. In questo modo si sentono più forti perché pensano che non si possa risalire alla loro vera identità.
A tal proposito sono molto frequenti anche gli inganni di malintenzionati che si spacciano per altre persone e organizzano incontri con i ragazzi.
Il rispetto della privacy è un altro punto preoccupante dei pericoli di internet.
Spesso i giovani infatti condividono troppe informazioni personali, ignorando che lo spazio della rete è infinito e l’esposizione eccessiva è pericolosa.
Per rendere più sicuro l’utilizzo dei social sarebbe opportuno filtrare la pubblicazione dei propri dati personali e dei propri contenuti o impostare il profilo personale come privato.
Si dovrebbero valutare anche le richieste di amicizia che si ricevono, selezionando quindi i contatti che si vogliono mantenere, onde evitare che chiunque possa accedere alle informazioni personali.
Per tutelare i bambini dai rischi che comporta l’uso dei social, sarebbe consigliabile impostare la navigazione sicura che vieta l’accesso ai siti con contenuti per adulti.
Tutto ciò comporta quindi una maggiore informazione e sensibilizzazione sui rischi della rete già dall’età infantile.
Flavia Clemente
Anja Sangermano
NOVITÀ O MINACCIA?
I social network hanno cambiato il modo in cui lavoriamo, apprendiamo e soprattutto il modo in cui ci connettiamo con gli altri. Passiamo sempre più tempo a scorrere Facebook, Instagram, Twitter o le ultime bacheche di Tik Tok sui nostri smartphone. I social network hanno molti vantaggi, come condividere informazioni gratuitamente, trovare persone lontane dagli altri, stare a mille miglia da noi e parlare in tempo reale, quindi i social media sono anche molto utili nel business, sia per promuovere l’attività, anche cercare una carriera tra nuovi professionisti che hanno sempre più bisogno di Internet. Tuttavia, ci sono anche molti svantaggi, come il rischio che i social network siano esposti alla dipendenza o al cyberbullismo.
Nonostante i lati positivi che caratterizzano i social, abbiamo anche diversi lati negativi che potrebbero portare problemi agli utenti che ne fanno utilizzo.
È statisticamente provato che 9 giovani su 10 sono dipendenti dai social. Ma cosa significa realmente essere dipendenti? L’utilizzo eccessivo che oggigiorno si fa dei social, spesso può portare gravi conseguenze psicologiche, che sono sottovalutate e spesso potrebbero mettere a rischio la propria persona. In qualunque posto ci si può trovare, e con qualunque compagnia, tutti non possono che prendere il telefono, anche per 5 minuti, per controllare i propri social, utilizzandoli spesso come oggetto di intrattenimento. Social come Instagram e Facebook provocano dipendenza, non si può fare a meno di visitare le home page per sapere cosa succede intorno a noi e nel mondo in cui viviamo. Certo, lo scopo dei social può anche essere benevolo, ma spesso la voglia di volersi mettere in mostra, porta l’utente a spingersi al limite delle proprie possibilità, mosso da una voglia costante di apparire in un modo a volte diverso da ciò che incontriamo nella realtà. Proprio per questo possiamo collegare la dipendenza dai social alla bassa autostima, poiché cambiano il modo di essere e di relazionarsi alla gente che ci circonda. L’apparenza, purtroppo, è alla base di tale dipendenza, e si consiglia agli utenti, specialmente i più piccoli e quindi più vulnerabili a determinate cose, di rimanere in se stessi e fare utilizzo dei social in modo consapevole, risaltando la propria persona e non il prototipo che ormai si è venuto a creare nella società attraverso tali piattaforme.
I social network sono ormai diventati parte della nostra vita quotidiana.
Molte persone, in particolare gli adulti, credono fermamente che i social network rubino troppo tempo alle attività che sono importanti per noi durante la nostra adolescenza, come studiare, fare esercizio fisico e persino passare del tempo con gli amici. Affermano che questi social network ci isolano dal resto del mondo e ci rendono sempre meno attivi. Tuttavia, ciò che di solito non considerano è che a causa loro, la divulgazione delle informazioni diventa più facile e più o meno importante.
Quora è un esempio di un utile social network dedicato alle informazioni, gli utenti possono inserire domande e risposte su qualsiasi argomento. Quora raggruppa le domande e le risposte per argomento e consente agli utenti di votare o aggiungere commenti. In questo modo non solo si possono scoprire cose nuove, ma anche chiarire le domande poste.
Tuttavia, è anche possibile apprendere molte informazioni dai social network più popolari ed è adatto anche a un pubblico più giovane come Facebook. Sebbene una grande quantità di informazioni possa essere definita inutile o in alcun modo poco istruttiva, contiene anche informazioni affidabili. La pagina delle notizie consente a chi non è abituato a leggere i giornali o a guardare i notiziari in TV di tenersi al corrente di ciò che accade nel mondo.
Quindi, sfortunatamente, i social network occupano molto del nostro tempo, ma se usati correttamente possono diventare una delle risorse più importanti che possiamo utilizzare.
La generazione dei giovani e non solo è dominata dai social network , questo fattore può essere causa di un disagio ma al tempo stesso rappresenta un’innovazione in tutti i campi , soprattutto durante quest’anno i social hanno svolto un ruolo molto importante nell’affrontare l’emergenza del corona virus. Grazie a questi l’intera popolazione è riuscita a continuare il proprio lavoro in smartworking e i ragazzi sono riusciti a seguire le lezioni scolastiche grazie a piattaforme che creavano classi virtuali. I social sono specialmente un mezzo di intrattenimento, si possono guardare film , serie tv , giocare e iscriversi a siti socialmente utili , questo però è solo un lato della medaglia, dall’altro lato i social possono essere un luogo tossico dove si nasconde un mondo oscuro e se mal utilizzati possono diventare molto pericolosi.
Purtroppo molte persone utilizzano i social network per bullizzare , truffare e approfittarsi delle persone ; molti sono stati i casi di istigazione al suicidio e di ragazzi che realmente si sono tolti la vita, inoltre su molte piattaforme (Instagram, Facebook, Tik Tok) vi sono challenge che consigliano a ragazzi e ragazze di eseguire determinate azioni per diventare “virali” ed entrare nelle tendenze. Molti giovani sottovalutano questo mondo e si ritrovano avvinghiati in situazioni più grandi di quel che possono gestire .
Stefano Corcella
Francesco Di Punzio
Martina Fanigliulo
Giorgia Lisippo
UNA NUOVA RIVOLUZIONE “MEDIATICA”
La tecnologia negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più; smartphone, tablet e computer rivestono oggi un ruolo fondamentale nella vita quotidiana degli uomini. Nel 2003 fu riconosciuto il primo social network, ed a partire da quel momento nacquero diverse applicazioni ancora utilizzate oggi giorno, come Facebook oppure Instagram.
Questi social network, sin dal primo momento, hanno modificato le mentalità e cambiato le abitudini dei giovani nei confronti della società.
Questo avvicinamento morboso da parte della gioventù nei confronti di questi nuovi strumenti mediatici, non ha influenzato unicamente in modo positivo bensì anche in modo negativo.
Per questo motivo, l’utilizzo dei social media è personale, vi è un mondo dietro da un punto di vista informativo, perché danno la possibilità a chiunque ne fa uso di trovare informazioni di qualsiasi genere.
Ma d’altra parte se usati in modo sbagliato possono incitare i giovani a commettere violenze psicologiche o fisiche nei confronti delle persone più deboli. Da qui nascono i primi episodi di cyberbullismo che hanno causato la morte di numerosi giovani, i quali sono stati vittime di atti intimidatori.
E’ giusto però non dimenticare che grazie a social come Instagram, sono stati raccolti numerosi contributi per aiutare i reparti sanitari in seguito all’emergenza Covid in tutto il mondo. Sono stati aiutati anche numerosi settori tramite delle raccolte fondi online che hanno dato la possibilità a chiunque volesse di dare il proprio contributo durante questo difficile momento.
A tal proposito spiccano alcune figure ad oggi denominate come “influencer”, che sono riuscite ad influenzare in modo positivo le nuove generazioni spesso aiutando a far capire ai giovani che è giusto accettarsi per ciò che si è senza omologarsi alla massa.
Per questo si può dedurre che i social abbiano una doppia natura e che sta all’uomo decidere in quale avventurarsi, ma senza perdere d’occhio che aldilà dei social vi sia una vita reale fatta di relazioni umane e di contatto fisico.
Federica Cervino
Valentina De Pace