C’è un detto che dice: Greci e Italiani una faccia una razza.
In questi giorni a Taranto si sente dire: Tarantini razza spartana, dando alla Spartan race ed alla parola race una connotazione che nulla ha a che fare col vero significato di race che significa gara. Sparta è sulla bocca di tutti, tutti sanno tutto, o quasi, sugli Spartani, ne sanno a memoria la leggenda di Falanto, si danno alle narrazioni, richiamano per Taranto l”identità spartana” della colonia chiamata Taras.
Ma è proprio vero che i Tarantini sono di razza spartana? Quale era l’etnia dei fondatori di Taranto? Ebbene negli studi sulla fondazione di Taranto si sta cominciando a chiarire che i coloni che fondarono Taranto non erano affatto solo spartani; la occupazione della costa ionica gradualmente alla fine dell’VIII secolo a.C. e gli immigrati guidati da Falanto erano Parteni cioè un gruppo di ribelli al regime di Sparta, composto dai figli nati dalle ragazze madre, ignorati nella distribuzione delle terre conquistate ai Messeni e dagli Iloti, cioè gli schiavi degli Spartiati, quella popolazione achea ridotta in schiavitù dai Dori.
Il manipolo guidato da Falanto dove sbarcò? Va per la maggiore indicare il sito dell’odierna Saturo come luogo dello sbarco. In realtà la sacerdotessa disse a Falanto:”Ti dò Satyrion” che altro non era che il nome della Città Vecchia prima che divenisse Acropoli. Dunque secondo le fonti Falanto non sbarcò a Saturo odierna, ma là dove sarebbe stata fondata Taras più salda sopra Satyrion, ricca di monumenti e templi. Secondo le ultime ricerche archeologiche, la fondazione di Taras fu policentrica e non in un luogo solo. La leggenda di Saturo come luogo dello sbarco è stata avviata dagli scavi di Lo Porto che davanti ai giacimenti archeologici sull’Acropoli di Saturo, dedusse che quello era il luogo dello sbarco; gli studi successivi dell’archeologo Emanuele Greco dimostrano che non è così. Un’altra leggenda da sfatare è dire che i Tarantini sono gli eredi dell’unica colonia spartana al mondo che sarebbe Taranto.
Sanno bene gli archeologi che Sparta fu madre patria di varie colonie sulle coste orientali del Mediterraneo. Dire, inoltre, che i Tarantini sono di razza spartana (quella che educava i figli a brodo nero e lasciava loro addosso solo un mantello unto e bisunto e li faceva dormire per terra e li educava a rubare ed uccidere schiavi di notte ed a esercizi di resistenza) e quindi come gli Spartani sono stati dediti fortemente alle guerre, alla forza fisica, talora anche alla violenza nei confronti dei propri confinanti Messapi, non rispecchia la vera identità della Taranto antica definita dagli scrittori e dai poeti città imbelle, cioè contraria alla guerra e molle Tarentum, cioè di clima mite e dedita ad una vita tesa all’otium più che al negotium, alla pace, alla filosofia ed all’arte, al commercio, alle feste, alle tradizioni.
Tant’è vero che in caso di guerra doveva chiamare mercenari cosa che Sparta non avrebbe fatto mai e poi mai, anzi offriva lei mercenari nelle guerre. Cosa significa allora la Spartan race per Taranto? Che significato autentico dare a questa kermesse sportiva popolare? Sarebbe storicamente scorretto interpretare Taranto secondo i parametri dei guerrieri spartiati che furono, semmai, quelli del regime militare che cacciarono via i Parteni e li costrinsero ad affidare il loro destino ad un barcone diretto nel sito messapico di Satyrion (odierna Città Vecchia). La Spartan race, la gara delle gare, è piuttosto un bel raduno di atleti che nulla ha a che fare con l’identità spartana di Taranto. Il termine “spartan” semplicemente richiama dure prove di resistenza fisica connotando gli atleti della stessa forza dei guerrieri spartiati. Ma Taranto non era spartiata. I suoi fondatori era Parteni, nati da mamme spartane fuori dal matrimonio, molte unite a schiavi di casa, achei, in tempo di guerra, in assenza degli uomini. Fossero stati “Spartiati” puri non sarebbero stati cacciati via. E forse proprio l’apparteneza di Taranto ad un gruppo misto, all’origine della sua storia italiota, potrebbe aver dato ai nostri padri quel quid che ha fatto una sostanziale differenza tra Taranto e la madre patria Sparta.
Poiché la Spartan race è anche l’occasione, non solo di attrarre turisti, ma anche di riappropriarsi della storia, è stato inserito nel web a disposizione dei curiosi sulle origini di Taranto un saggio on line di divulgazione archeologica. Basta cercare su Google “Noi Tarantini figli di Parteni” e lo trovate , a firma dell’archeologa Giovanna Bonivento Pupino.