Doppio appuntamento domani, 24 febbraio
(ore 19,00 e ore 21,30) al Castello Episcopio di Grottaglie, con “Cabaret
Sacco&Vanzetti” (da Michele Santeramo), spettacolo
ideato e diretto da Gianpiero Borgia, interpretato da Valerio
Tambone e Raffaele Braia.
Nella Città delle Ceramiche la
produzione “Teatro dei Borgia” fa tappa dopo aver registrato
un enorme successo su tutti i palcoscenici sui quali è
approdata. «È uno spettacolo che si fa con gli spettatori – ha
dichiarato Valerio Tambone – molti ricordano la storia, ma
amano sentirsela raccontare da capo, soprattutto alla luce
dei nuovi documenti e lettere inedite di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti, ritrovati in questi anni».
Interpretando Bartolomeo Vanzetti, cosa dice a proposito
dell’attuale problema dell’immigrazione e i sentimenti
di razzismo che dilagano?
«Non capisco, non comprendo cosa sia il razzismo. Non
riesco a comprendere perchè, per risolvere da sempre e
per sempre la difficilissima questione dell’immigrazione,
l’individuo abbia bisogno di aggiungere l’ingrediente della
discriminazione, del pregiudizio basato su l’inumano
concetto di razza. Credo sia un alibi: talmente è difficile la
risoluzione del problema, che richiede il suo tempo, che si
preferisce scaricare l’incapacità della sua risoluzione sul
povero, sullo straniero, sugli immigrati. Nel caso di Sacco
e Vanzetti, sugli italiani. La soluzione richiede competenza,
umanità, rigore e oggi l’aiuto della Comunità Europea, non
l’odio. Il razzismo non c’entra nulla, è solo paura».
Amnesty International è vostro patrocinio: questo
percorso insieme vi responsabilizza maggiormente?
«Certo, eccome! “Giustiziati? Ma che parola è ?” – dirà
Bartolomeo Vanzetti. In effetti, può un omicidio legalizzato
essere un atto di giustizia? Amnesty International – Italia
è con noi, cercheremo di portare lo spettacolo ovunque nel
mondo e dire la nostra col teatro, raccontando un “fatto”, un
dato di fatto. La pena di morte non è un deterrente contro
la criminalità, ma è un’azione omicida che spesso poi si
scontra col riconoscere dopo anni l’innocenza degli imputati. Solo che indietro non si può tornare. La memoria di
Nicola e Bartolomeo fu riabilitata nel 1977 dal Governatore
del Massachussets, Micheal Dukakis. Ma la magistratura
americana non ha mai riconosciuto il suo errore giudiziario.
L’onta fu tolta, ma il dolore delle loro famiglie?
Cosa provi recitando nella tua terra?
«Provo amore. Per tutta la gente che ci segue, per chi pian
piano sta capendo che le azioni culturali appartengono alle
persone. Fare teatro non è solo fare l’attore o lo spettatore:
è capire cosa c’è dietro, dare una mano, conoscere il
lavoro di promozione, scenografia, illuminotecnica, regia,
drammaturgia, organizzazione, riscaldare una sala. Tutti
possono contribuire. Bisogna togliere al Teatro la facciata,
che è una maschera vecchia, anacronisctica. Troppe parole.
Noi, come molti altri operatori culturali, compagnie teatrali
che stimo, facciamo i fatti già da molto tempo. Preferiamo
essere concreti. Rinascere culturalmente non vuol dire,
per me, rimettersi in cattedra e dare lezioni da dietro una
scrivania, ma ascoltarsi e dare a tutti modo di contribuire.
Occhio però: la professione non si confonde con il desiderio
di esprimersi. Ma condividendo l’artigianato del teatro forse
possono nascere nuovi sogni, nuove carriere attraverso lo
studio profondo e lungo dei mestieri del teatro».
Costo del biglietto: euro 10. Info: 099:5623866- 347:0152751.