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Pistola e bombe nascoste in casa, preso

Nascondeva in casa una pistola ed esplosivo. Nella prima serata di ieri i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato il 48enne tarantino Pietro Bellanova.

I poliziotti in borghese, diretti dal dottor Roberto Giuseppe Pititto, che in questo periodo hanno intensificato i controlli per scovare armi ed esplosivo in uso alla mala locale, intorno alle 19.30 hanno perquisito l’appartamento di Bellanova, al secondo piano di uno stabile situato nel quartiere Salinella.

Nel corso dell’operazione gli agenti della Questura hanno rinvenuto, nascosta dietro un cassetto di una parete attrezzata e ricoperta da un panno, una pistola semiautomatica calibro 7.65 perfettamente funzionante, completa di caricatore con cinque cartucce e con il numero di matricola parzialmente cancellato.

Nell’armadio della stessa camera da letto hanno rinvenuto anche un piccolo involucro contenente altre cinque cartucce dello stesso calibro dell’arma appena recuperata, e in un cassetto della scrivania, una cartuccia da caccia calibro 12. Nella cucina dell’appartamento, infine, i poliziotti hanno recuperato un involucro di forma ovoidale rivestito con nastro adesivo da imballaggio contenente esplosivo del peso di circa grammi 200 grammi.

Al termine del blitz Bellanova è stato dichiarato in arresto e condotto nella casa circondariale di largo Magli, a disposizione del magistrato inquirente. La pistola sarà sottoposta a perizia balistica per accertare se sia stata usata in azione criminose compiute di recente in città. Una perizia sarà eseguita anche sull’ordigno che l’uomo aveva nascosto in cucina. L’operazione di ieri sera alla Salinella è l’ennesima condotta in queste settimane dalle forze dell’ordine le quali stanno facendo terra bruciata attorno alle bande criminali che stanno tentando di riprendere il controllo del territorio.

Proprio nei giorni scorsi il blitz “Duomo” che ha messo ko una associazione a delinquere di stampo mafioso dedita al traffico di droga, con quartier generale in città vecchia. Arrestate trentanove persone (trentaquattro in carcere e cinque agli arresti domiciliari ) appartenenti ad una organizzazione che era ben ramificata in ogni parte del capoluogo.