«Questa tenuta non deve portarci fuori strada. Il crollo devastante nei livelli produttivi dei principali comparti, solo parzialmente mitigato dal consolidamento delle attività di manutenzione e recupero, si evidenzia in tutta la sua durezza nel dato Istat del numero degli addetti, che il rapporto della Camera di Commercio mette in risalto con un netto segno meno (-9.8% tra 2012 e 2011)». E’ quanto dicono dall’Ance, sezione costruttori edili di Confindustria, in merito ai dati presentati dalla Camera di Commercio nel corso della Giornata dell’Economia.
«Il dato di tenuta dello stock imprenditoriale lungo l’arco 2009-2012 della crisi, è sostanzialmente in linea con le nostre osservazioni e valutazioni che evidenziano un progressivo mutamento, nella direzione dell’indebolimento, del nostro sistema di imprese di costruzione. La tenuta, puramente quantitativa, ci viene in linea di massima confermata dagli stessi dati della Cassa Edile, cui le imprese operanti nella nostra provincia devono registrarsi per poter assolvere agli obbligatori adempimenti contributivi. Pur a fronte di un generale crollo di fatturati ed investimenti, il numero di imprese censite è soggetto solo a lievi oscillazion».
«Se guardiamo ai dati Cassa Edile – spiegano dall’Ance – la realtà è ancora più cruda e drammatica. Gli addetti registrati e le ore lavorate, nel raffronto tra le gestioni 2007/08 e 2011/12, evidenziano rispettivamente un -35% ed un -46%. E’ innegabile che le imprese, a fronte dell’assottigliarsi del proprio portafoglio commesse, cerchino di restare in piedi passando per una più o meno drastica cura dimagrante, alleggerendo costi fissi divenuti insostenibili. C’è dunque un perdita di consistenza organizzativa segno di indebolimento ancor più preoccupante alla luce della stretta creditizia e del deterioramento della struttura finanziaria delle imprese, tanto nel settore privato che in quello degli appalti pubblici».
Poi, una spiegazione riguardo al dato positivo riguardante il saldo fra iscrizioni e cessazioni delle imprese: «Assistiamo al fiorire di nuove iscrizioni, micro imprese che denunciano un dipendente o poco più e che spesso durano il tempo di una commessa per poi eclissarsi nuovamente, perdersi in un anonimato che siamo abituati a chiamare sommerso. Questo significa che c’è uno spostamento in corso dalla componente dipendente a quella indipendente del lavoro edile, indotto spesso dal minor costo e dalla maggiore flessibilità per l’appaltatore nell’utilizzo di lavoratori autonomi al posto della tradizionale manodopera subordinata».