x

x

Esplode la polveriera “Taranto”

Inizia tutto in Consiglio comunale. In un’aula ‘rovente’ dove le urla e le proteste diventano protagoniste. Poi, nel pomeriggio di ieri, le famiglie senza casa, decidono di tentare il bis.

Tornano in via Cuniberti con l’obiettivo di prendersi gli appartamenti dello stabile ceduto dalla Marina al Comune. Non si fermano davanti ai cartelli che avvisano del pericolo di crollo e neanche di fronte ai tufi sistemati nelle scorse settimane a chiudere i varchi.

Sono tre, quattro nuclei familiari, spiegano dalla polizia municipale, che continuano a chiedere con insistenza una casa del Comune. Non hanno accettato la sistemazione provvisoria in albergo. Sul posto piombano forze dell’ordine e 118. La tensione sale. Ma alla fine le famiglie devono desistere.

In via Cuniberti i vigili hanno istituito un pattugliamento fisso, giorno e notte, per prevenire nuovi tentativi di occupazione. Stanotte, fanno sapere ancora dalla polizia locale, alcune famiglie sono rimaste sotto palazzo di città. E stamattina, con i ragazzini al seguito, sono ancora lì. Mentre i muratori tornano in via Cuniberti per chiudere i varchi creati nel tentativo disperato di entrare negli appartamenti.

Appartamenti non solo a rischio dal punto di vista della staticità, hanno chiarito ancora una volta i vigili, ma anche senza allacci, inabitabili, da tutti i punti di vista. Eppure tanto ambiti in una città “polveriera” costretta a fare i conti ogni giorno con le emergenze che si chiamano casa e lavoro.

Il lavoro appunto. Stamattina le famiglie in cerca di una sistemazione si sono incrociate, sotto palazzo di città, con i lavoratori dell’indotto comunale.

Sono gli addetti alle pulizie impiegati nell’Arca. In cassa integrazione, attendono da tempo ormai che si aggiudichi l’appalto. Oggi dovrebbe essere la volta buona. Ma sotto il palazzo l’attesa si consuma sotto le bandiere dei sindacati. Sono i 32 che per un periodo si sono occupati delle pulizie delle spiagge poi, dirottati sulle scuole e alle aiuole pubbliche. Provengono dal bacino dei 182 delle pulizie del Comune, dalla platea figlia del dissesto.