«Il Consorzio Terminal Rifuse Taranto e la sua Consorziata Italcave spa, sulla base dell’accordo, delocalizzeranno la propria attività su altre aree in ambito portuale in luogo di quelle attualmente utilizzate sul Molo Polisettoriale che saranno, dunque, nella disponibilità della Tct spa concessionaria del Molo medesimo. Ciò con rinunzia al contenzioso in atto».
L’accordo, per la “razionalizzazione dell’utilizzo di aree demaniali e di banchine comprese nell’ambito portuale” è stato sottoscritto ieri dal Consorzio Terminal Rifuse Taranto di Antonio Caramia.
Un “patto” che chiude anche il contenzioso nato dal ricorso per l’utilizzo del Molo Polisettoriale. Mesi fa il Tar aveva bloccato anche i lavori previsti nell’ambito dell’accordo per lo sviluppo dei traffici containerizzati nel porto di Taranto. Lo stop aveva messo a rischio anche i posti di lavoro per la realizzazione delle opere. Successivamente il Consiglio di Stato aveva accolto parzialmente il ricorso dell’Autorità portuale decretando una sospensiva dell’ordinanza del Tar, sbloccando quindi la realizzazione delle opere. «Dopo numerosi e ripetuti incontri tecnici e non, sopralluoghi e consultazioni iniziate nel gennaio scorso, è prevalsa – si legge in una nota del presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete – la consapevolezza che il perseguimento del “pubblico interesse” e il superamento dell’interesse del singolo genera vantaggi diffusi dei quali beneficiano tutti gli attori».
Sull’argomento si registrano i commenti del mondo politico, istituzionale e sindacale. L’on. Gianfranco Chiarelli (Pdl) esprime soddisfazione per «l’esito positivo delle trattative che hanno portato a chiudere il contenzioso che si era venuto a creare nell’ambito della assegnazione delle aree demaniali portuali. L’accordo raggiunto tra Autorità Portuale e Consorzio Terminal Rinfuse consente di riprendere il percorso, bruscamente interrotto, di avvio delle attività di ampliamento e adeguamento delle strutture portuali. Va dato atto al presidente Prete di aver svolto un’azione molto incisiva con determinazione e competenza, che ha portato alla fine al miglior risultato possibile. Parimenti è giusto dare atto al Consorzio Taranto Rinfuse di aver compreso la straordinaria rilevanza della questione per il futuro di Taranto. L’auspicio è che ora non si verifichi altra forma di ostacolo e si possa in breve portare a termine i lavori previsti, consentendo in primo luogo di stabilizzare il rapporto con Tct, garantendo tranquillità ai lavoratori, e provando a recuperare il tempo finora perso».
Anche l’on. Michele Pelillo (Pd) parla di «buona notizia per Taranto e per il suo sviluppo. L’accordo firmato tra l’autorità portuale ionica e il Consorzio Terminal Rinfuse riapre la strada alla possibilità degli investimenti nel porto di Taranto e mette fine al contenzioso che avrebbe rischiato di bloccare l’utilizzo dei fondi destinati all’infrastrutturazione dello scalo ionico. Un plauso al presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete, ma anche al senso di responsabilità del consorzio firmatario dell’accordo. Ora bisogna lavorare celermente, per avviare, quanto prima, gli interventi previsti che possono rappresentare una boccata d’ossigeno in questo momento di crisi e garantire al porto commerciale di Taranto un ruolo di prima linea negli scenari futuri dei traffici su container».
Il Comune di Taranto apprende «con viva soddisfazione il positivo esito dell’accordo raggiunto. Con esso viene a cessare un complesso quanto lungo contenzioso che rischiava di compromettere le attuali e future attività portuali con grave pregiudizio dell’azione di sviluppo, rilancio e potenziamento dell’area portuale, con conseguenti gravi ripercussioni sui livelli occupazionali».
Il segretario generale della Uil di Puglia Aldo Pugliese, invece, sottolinea: «si tratta di un successo dell’Autorità portuale, che permetterà di dare vita a prospettive lavorative importanti che avranno ricadute estremamente positive non solo sulla provincia ionica, ma su tutto il territorio ed il tessuto economico regionale. Nessuno, adesso, salga sul carro del vincitore: gli unici, infatti, che hanno sempre avanzato un sostegno incondizionato all’attività del presidente Prete sono stati i lavoratori e i sindacati».