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Corsa ai saldi, si parte anche a Taranto

E arrivano i saldi estivi. Domani si apre ufficialmente la caccia all’affare. Dal 6 luglio al 15 settembre, secondo il calendario della Puglia. Dopo Basilicata, Campania e Molise, dove sono già iniziati il 2 luglio, da domani, 6 luglio, i saldi estivi partiranno anche in Puglia ed in buona parte delle regioni italiane. 

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro, per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro. «Le vendite estive rappresentano sempre un momento di richiamo per le famiglie anche se negli ultimi anni la quota destinata a questo tipo di acquisto si è ridotta costantemente in linea con le esigenze di un bilancio familiare», secondo le stime del Centro Studi Confcommercio è prevedibile un leggero calo rispetto all’anno scorso con uno scontrino medio intorno ai 100 euro.

«Siamo fiduciosi – sottolinea Giovanni Geri, Presidente di Federmoda provinciale Taranto – che i saldi possano finalmente dare una risposta alle aspettative delle imprese in un momento davvero di grande contrazione dei consumi. Non vorrei essere ripetitivo, ma il momento è particolarmente complesso ed è naturale che da parte dei consumatori vi sia molta cautela anche per le oggettive difficoltà che attraversano le famiglie della nostra provincia dal punto di vista del reddito disponibile. Considerato l’invenduto disponibile nei negozi, ritengo che i saldi sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori in termini di qualità degli assortimenti e di sconti».

Domenica 7, i negozi di Taranto resteranno aperti per dar modo alla clientela, soprattutto quella impegnata durante la settimana, di poter scegliere in tutta calma tra le tante proposte di acquisto a prezzi scontati.

Confcommercio ricorda alcuni principi di base. Cambi: la possibilità di cambiare il capo è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla scoperta del difetto. Prova dei capi: non c’è obbligo. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate dal negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Anche per i saldi estivi si fa riferimento al Protocollo d’intesa ‘Saldi Sicuri’ tra Federmoda Confcommercio provinciale, Adoc, Adiconsum e Federconsumatori, finalizzato a definire le regole condivise a garanzia del consumatore.