x

x

Puzza di Gas, l’Eni: siamo estranei

L’Eni non ci sta a finire sul banco degli imputati e si difende: «Con riferimento all’attribuzione degli odori molesti alla raffineria di Taranto si precisa che sono stati effettuati controlli interni al sito che non hanno evidenziato alcuna fonte di possibile inquinamento olfattivo. Tali controlli, svolti nei giorni precedenti, a raffineria ferma, hanno avuto esito analogo. Le attività di avviamento della raffineria, che non ha subito alcun guasto, stanno procedendo secondo le normali procedure operative».

Eppure da 72 ore l’aria di Taranto è irrespirabile. Certo, non in tutta la città e non contemporaneamente. Ma la puzza di gas è insopportabile ed i malori dei tarantini testimoniano che non si tratta di psicosi collettiva.

Nel frattempo le inchieste sulla vicenda sono diventate tre: oltre all’indagine della Procura di Taranto che ha dato incarico all’Arpa di compiere accertamenti e quella del ministero dello Sviluppo economico che ha disposto un’indagine per chiarire le circostanze dell’incidente che si è verificato durante il nubifragio di lunedì, che ha provocato un black out nel funzionamento degli impianti, si registra anche l’esposto alla Procura presentato da Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi e Consigliere comunale di Taranto.

Naturalmente i tarantini attendono risposte concrete che chiariscano il mistero