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La denuncia: «In centro strade da incubo»

Una denuncia dai toni garbati, ma decisi. Ti colpisce come un pugno dritto in faccia. Tra scivoli occupati e strade malmesse, Taranto si guadagna il titolo di città invivibile per i disabili, come per le mamme con i passeggini e per gli anziani.

A raccontare di come una passeggiata in centro possa trasformarsi in un incubo è una lettrice di Taranto Buonasera, A.C. Ecco la sua lettera: «Una giornata, il 15 luglio, in cui sono stata costretta ad andare in centro per acquistare l’abito per il matrimonio di mio figlio trasformata in un incubo. Premetto che da quando sono entrata a far parte della categoria dei disabili, o dei diversamente abili, non ho mai fatto la vittima, ho accettato anche se con grande fatica la mia disabilità, lavoro, ho una famiglia meravigliosa che mi sostiene e tante amiche che mi sono state sempre vicine e non voglio farlo proprio adesso».

«Ieri, invece – continua -, mi sono sentita umiliata nella mia dignità di donna e di cittadina di una città che amo, a cui mensilmente pago le tasse e che niente ha fatto per far sì che una persona con carrozzina possa tranquillamente girare per le vie della città senza sentirsi guardata con pietà, sguardi e parole di commiserazione che non ho mai accettato, perché vivo la mia vita senza problemi anche su una sedia a rotelle, più di tanti normodotati ed io ieri mi sono sentita un’handicappata a tutti gli effetti». 

«Escludendo via D’Aquino e via Di Palma – prosegue -, le strade del centro sono inaccessibili: scivoli assurdi con gradini e con buche adiacenti, marciapiedi rotti, asfalto fatiscente, parcheggi riservati inesistenti, scivoli occupati da macchine e mio figlio costretto a farsi aiutare da qualche passante per sollevare la carrozzina.  Vorrei con questa lettera invitare il nostro Sindaco fantasma che mi conosce bene, insieme ai dirigenti che si occupano della viabilità della nostra città e che prendono fior di stipendi, a fare una passeggiata con me in carrozzina per le vie del centro forse solo così potranno rendersi conto di cosa significhi vivere in carrozzina. Invece di spendere migliaia di euro per dei paletti messi in città per dimostrare come spendono i nostri e i miei soldi, forse farebbero qualcosa di importante per noi disabili, per le donne che portano i bambini in carrozzina e gli anziani. Vorrei inoltre, dire non solo a chi ci amministra, ma anche ai cittadini incivili che parcheggiano sugli scivoli, che tutti, come è successo a me, possono diventare disabili da un momento all’altro e, vi assicuro, la vita non è facile e anche una passeggiata diventa un incubo».

Il messaggio è chiaro. I destinatari pure: gli automobilisti ‘furbi’, gli amministratori, responsabili dello stato delle strade, e i vigili urbani.