TARANTO – Un week-end da ‘tutto esaurito’. Star indiscussa del fine settimana è stata nave Palinuro.
In diecimila tra venerdì, sabato e domenica, sono saliti a bordo del veliero che stamattina alle undici ha lasciato il porto di Taranto. Un bilancio più che positivo quello stilato dalla Marina che ha lanciato il progetto “Il mare deve vivere” insieme al Wwf.
Tantissimi i tarantini che hanno accolto l’invito. Disposti anche a farsi la fila per aspettare il proprio turno e la coda in auto per affacciarsi su un mondo affascinante.
Lo storico veliero, per l’occasione, è stato ormeggiato nel canale navigabile, dal lato del castello aragonese. Motivo di richiamo in più: perchè chi ha visitato nave Palinuro ha approfittato anche per fare il giro della fortezza gettonatissima del resto per tutto l’anno come meta dei visitatori. Dal ponte principale della Nave alla plancia Comando: un percorso espositivo che è servito ad illustrare le principali caratteristiche del Palinuro, i compiti assegnati, le vele, la propulsione, la storia e l’origine del nome.
In tanti hanno approfittato dell’apertura by night, dalle nove a mezzanotte, per calarsi in un panorama suggestivo. La celebre Nave Scuola della Marina Militare è ‘testimonial’ della campagna “Il mare deve vivere”. A 35 anni dalla storica collaborazione del 1978, Marina Militare e Wwf ancora insieme per la tutela degli ambienti marini.
Per tutta l’estate le navi Vespucci e Palinuro, insieme agli esperti del Wwf, toccheranno i principali porti italiani per svelare ai visitatori e agli allievi a bordo le meraviglie del nostro mare, le sue sfide e le azioni necessarie per vivere il mare nel rispetto delle sue straordinarie ricchezze naturali garantendo un “Mediterraneo di Qualità”.
L’Unità ha lasciato il porto di Taranto stamattina, in coincidenza con l’inizio della Campagna d’Istruzione a favore degli allievi Marescialli. Tra i compiti di Palinuro c’è il monitoraggio nei confronti di attività illecite o sversamenti di sostanze inquinanti in mare e la raccolta dati finalizzata, per esempio, allo studio dei cetacei del Mediterraneo, all’aggiornamento della cartografia e della documentazione nautica.