Grigliate improvvisate e fornello selvaggio rischiano di trasformare i mercoledì in città vecchia nella sagra dell’abusivismo. Dopo l’allarme lanciato da Confcommercio all’indomani della prima dell’Isola che vogliamo, non si spegne il dibattito.
Sulla querelle dell’estate abbiamo ascoltato Lino De Guido operatore culturale che i vicoli del Borgo antico li conosce a memoria, e che della città vecchia sa pregi e difetti.
«Quello che ho riscontrato in prima persona avendo partecipato da spettatore alla festa è che c’è un numero spropositato di venditori di salsiccia, fritti, arrosto e di birra. Naturalmente l’Isola che vogliamo è una manifestazione importante e ci auguriamo che possano migliorare l’organizzazione da questo punto di vista. Mi riferisco, ovviamente, agli organizzatori. Si tratta di una manifestazione di un certo spessore; l’invito che faccio a loro è di migliorare la parte dell’accoglienza. Non c’è dubbio che dipende anche dalla polizia municipale: i vigili c’erano, giravano per la festa ma non c’è stato nessun intervento. L’auspicio è che l’Isola che vogliamo non si trasformi nella sagra del fritto e dell’arrosto. Io stesso – continua De Guido – ho registrato tantissime lamentele dalla gente; questo non vuol dire buttare giù un impianto come l’Isola. Mettiamoci tutti insieme per offrire questa vetrina e potenziamo l’offerta culturale alle persone».
C’è anche un altro aspetto che De Guido tiene ad evidenziare: «Nel corso dell’ultimo anno e mezzo in città vecchia sono nate non poche attività commerciali e di accoglienza; persone che pagano regolarmente tasse, costi della manodopera. Non è giusto che un branco di abusivi nuocciano alle attività che hanno deciso di investire nel quartiere, mettendosi anche a rischio e investendo non pochi soldi per ristrutturare. Non è giusto». Poi, tornando sul nodo abusivi, «Nessuna tolleranza nei confronti dell’abusivismo di qualsiasi genere» puntualizza De Guido, «ma bisognerebbe iniziare dal dialogo, prima di passare alla repressione».
La città vecchia, non è solo abusivi: «oggi nel borgo antico ci sono tante piccole attività, prevalentemente di giovani che hanno deciso di investire. Dai Bed&breakfast ai café letterari, passando dai fruttivendoli al parrucchiere. Nel degrado che, figlio dell’incuria pubblica, c’è ancora ed è ampio, c’è anche questa parte di privati. Questa è la vera faccia della città vecchia, non è ancora estesa su tutta l’isola ma lungo via Duomo, nella parte comunicante con l’Università, c’è stata l’esplosione di attività e nelle prossime settimane ne apriranno ancora di nuove.
L’abusivismo? E’ una cattiva abitudine che va stroncata anche con il dialogo con le persone e che gli abitanti subiscono».