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Il concorso c’è ma il Comune non assume

«Avviso pubblico per la copertura a tempo pieno e determinato di posti vacanti della dotazione organica di dirigente» ma «la procedura non ha alcun carattere selettivo.

Il Comune di Taranto si prepara ad assumere nuovi dirigenti. Almeno questo recita il bando emesso qualche settimana fa dal dirigente della direzione Risorse Umane Paolo Spano.

L’Amministrazione comunale intende acquisire «apposita manifestazione di interesse per la eventuale copertura a tempo pieno e determinato (per un massimo di 5 anni e comunque non oltre il mandato elettivo del sindaco), di posti vacanti della propria dotazione organica».

Ecco i requisiti necessari a concorrere ad uno dei posti di dirigenti comunali: possesso della laurea in Giurisprudenza ovvero in Scienze Politiche ovvero Economia e Commercio o equipollenti secondo il vecchio ordinamento ovvero Laurea Specialistica – ora denominata Laurea Magistrale – o equiparata ai sensi del D.M. 05.05.2004 in Giurisprudenza ovvero in Scienze Politiche ovvero Economia e Commercio o equipollenti. Sarà cura del candidato dichiarare in sede di presentazione della istanza, a pena di esclusione, gli estremi del provvedimento con il quale è stata stabilita la equipollenza del titolo posseduto rispetto a quello richiesto».

Gli incarichi potranno essere conferiti «a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale – si legge nell’avviso pubblico – non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione, che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio, anche presso amministrazioni statali, ivi comprese quelle che conferiscono gli incarichi, in posizioni funzionali previste per l’accesso alla dirigenza, o che provengano dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato».

La novità è che «la procedura non ha carattere selettivo e la presentazione delle richieste non impegna in alcun modo l’Amministrazione che rimane libera di prendere o meno in considerazione le istanze pervenute».