LIZZANO – Attentati ai politici: il paese continua ad essere blindato. Trenta carabinieri ogni giorno eseguono perquisizioni sia domiciliari che personali a caccia di elementi utili alle indagini che proseguono a ritmo serrato e che potrebbero riservare sviluppi.
Ogni notte controlli a tappeto dei carabinieri per far sentire il fiato addosso a chi ha esploso fucilate contro i consiglieri comunali Morelli e Lecce, ha incendiato la macchina del consigliere Donzello, ha danneggiato la vetrina del negozio dell’ex vicesindaco Motolese e ha abbattuto un vigneto di proprietà del sindaco Macripò.
Il primo cittadino è stato ascoltato ieri dai carabinieri. Perquisizioni e posti di blocco continueranno fino a quando non sarà chiuso il cerchio attorno agli autori dei pesanti attentati che hanno fatto cadere nel terrore un intero paese.
Una massiccia presenza di uomini e mezzi. Ogni giorno i militari della Compagnia di Manduria sono impegnati in servizi straordinari di controllo del territorio portando a termine diverse perquisizioni a carico di pregiudicati.
Oltre 30 militari e 10 mezzi monitorano il paese in collaborazione con le compagnie di Taranto e Martina Franca e con i militari in borghese del Reparto investigativo del Comando provinciale. Quotidianamente vengono controllati decine di veicoli e decine di persone vengono identificate.
Saranno sottoposti all’attenzione degli investigatori i risultati degli eseguiti dagli esperti del Ris sulla macchina che potrebbe essere stata utilizzata dagli attentatori.
Nei giorni scorsi si è riunito d’urgenza in Prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Il prefetto Claudio Sammartino ha convocato i sindaci della provincia. Alla presenza del Questore e dei Comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza è stato tracciato il punto della situazione. Un quadro allarmante vista l’escalation di attentati registrati in pochi giorni tra Lizzano, Carosino, San Giorgio e Manduria. Una serie di atti intimidatori rivolti alla politica e contro cui il prefetto ha chiesto coesione tra le istituzioni affinché il messaggio di condanna e repressione verso questi atti sia chiaro.
Un patto di unione stretto tra amministratori che a loro volta richiamano le rispettive comunità al rispetto della legalità. Anche il Ministro dell’Interno ha garantito più attenzione verso il territorio e rassicurato sulla presenza delle forze dell’ordine.