LIZZANO – Un’altra lunga notte di controlli anticrimine dei carabinieri.
Continuano senza sosta i controlli dei militari del Comando provinciale di Taranto dopo l’escalation di attentati ai danni di politici.
Le pattuglie impiegate durante la scorsa notte hanno eseguito 25 perquisizioni, hanno controllato 19 soggetti sottoposti alla misura degli arresti domiciliari o alla sorveglianza speciale. Nello stesso contesto operativo i militari dell’Arma hanno controllato 42 autoveicoli e identificato 73 persone.
Inoltre, tre individui del posto, trovati in possesso di alcune dosi di stupefacente, sono stati segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti.
Il dispositivo di controllo, finalizzato ad intensificare l’attività di prevenzione e repressione dei reati su tutto il territorio, continuerà nei prossimi giorni. Nelle 24 ore precedenti erano scesi in campo anche i reparti speciali dell’11° Battaglione Puglia. Un elicottero del 6° NEC di Bari Palese durante la serata aveva sorvolato la zona. I carabinieri avevano controllato 107 persone, delle quali 22 sottoposte alla detenzione domiciliare e 7 alla sorveglianza speciale. 66 i veicoli controllati .
Com’è noto il 3 agosto a Lizzano colpi di pistola sono stati esplosi contro la casa di Valerio Morelli, del Movimento 5 Stelle e l’abitazione del consigliere del Mir, Pippo Donzello. Il 7 agosto, poi, colpi di fucile contro la casa di Antonio Lecce, del Partito democratico, la vetrata del negozio dell’ex vicesindaco Antonio Motolese e contro la macchina di un vigile urbano. Il 14 agosto, sempre a Lizzano, abbattuto un vigneto di proprietà del sindaco Dario Macripò.
Le tappe del terrore erano iniziate il 16 aprile scorso in via Colonna, a Lizzano, quando erano state bruciate le auto del sindaco di Sava, Dario Iaia.
Le fiamme avevano distrutto una Jaguar e una Mercedes. Danneggiato, in parte, anche il box in cui erano parcheggiate le due macchine di grossa cilindrata.
Sempre nel versante orientale della provincia a fine maggio un ordigno aveva distrutto il ristorante “Le Piccole Ore”, considerato il locale dei vip.
Il 9 giugno a Torre Ovo una bomba era stata fatta deflagrare davanti ad un negozio che era stato inaugurato solo poche ore prima.