Dopo aver subito continue vessazioni, molestie e minacce, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il suo persecutore. E’ questa la storia di una giovane ragazza, vittima di una serie infinita di condotte persecutorie.
Tutto è iniziato un anno fa, quando la donna, per far fronte ad un periodo di ristrettezze economiche, ha richiesto ad un suo amico, 59enne, di Massafra, con il quale probabilmente esisteva una relazione sentimentale, alcuni piccoli prestiti. L’uomo non ha esitato a concederglieli, ma circa due mesi fa ne ha preteso la restituzione, pur conoscendo lo stato di insolvibilità della ragazza.
Ecco che sono cominciate le telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, i pedinamenti lungo le vie del centro urbano e gli appostamenti sotto casa, finanche gravissime minacce di morte o di rivelare dei debiti contratti alla famiglia di origine della donna, il tutto per ottenere da lei prestazioni di tipo sessuale.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’aguzzino non ha accettato neppure di effettuare una transazione alla presenza di un legale, per l’estinzione del debito, anzi, ha rafforzato i suoi propositi criminosi, continuando, in modo reiterato, a perseguitare la vittima, attraverso telefonate continue, ripetuti passaggi nei pressi dell’abitazione familiare e con l’esplicita pretesa di almeno due rapporti sessuali, per la completa estinzione del debito.
Nonostante tutte queste condotte le avessero cagionato un perdurante stato di ansia e paura, la giovane ragazza, per timore di ritorsioni, non ha mai denunciato formalmente il suo persecutore, almeno fino a ieri mattina, quando, dopo l’ennesima minaccia di morte, ha deciso di recarsi in Caserma per ottenere giustizia. A questo punto, dopo gli opportuni riscontri, i militari hanno fermato l’uomo in una strada del centro di Massafra, mentre proferiva telefonicamente le ultime minacce alla vittima, seduta davanti al Maresciallo che verbalizzava la sua dolorosa vicenda.
L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di atti persecutori (il cosiddetto “stalking”) e tentata estorsione e, su disposizione del P.M. di turno, è stato condotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, fino all’udienza di convalida, che si terrà nei prossimi giorni.