Continua a suscitare reazioni di segno contrario la decisione del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani di costituirsi in giudizio davanti al Consiglio di Stato a fianco di Ilva in as e di ArcelorMittal.
Dopo il sindaco Rinaldo Melucci e il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, sulla vicenda interviene il consigliere regionale del Pd Vincenzo Di Gregorio
“Nella vicenda Ilva Taranto ideologici sono i ritardi, le proroghe, i continui rinvii, le leggi che si adeguano all’industria e non viceversa. Ideologico è ignorare l’urlo di una comunità stanca di una fabbrica al collasso. Ideologico è trascurare studi scientifici e dati epidemiologici. Ideologico è considerare il Pil più di ogni altra cosa. Ideologico è decidere per una città mentre in tutto il Paese si urla: prima la salute”.
Di Gregorio fa riferimento ad un passaggio del ricorso del Ministero in cui si attribuisce al Tar di Lecce un atteggiamento di pregiudizio ideologico poichè “senza il dovuto
approfondimento tecnico e con un giudizio che assume probabilistico, sembra aver valutato, come ormai incontrovertibile un rapporto tra emissioni inquinanti e determinate patologie”.
“Taranto dovrà farcela da sola – continua il consigliere del Pd – dovrà condurre la sua battaglia per il superamento di un modello industriale inquinante e obsoleto. Non è una scelta, ma un dato di fatto. La sedicente transizione ecologica del Governo, fino a questo momento, non è quello che chiede la comunità tarantina. Se questo è il cambiamento, è senz’altro in peggio”.
Di Gregorio ricorda che “l’Avvocatura dello Stato, in nome e per conto del Ministero della Transizione Ecologica, ricorrerà contro il Tar di Lecce che ha ritenuto validi i contenuti e le ragioni dell’ordinanza del sindaco di Taranto Melucci. Un provvedimento assunto dal primo cittadino in presenza di fenomeni emissivi ed a tutela della salute pubblica”.
“Liberi da pregiudizi e da condizionamenti ideologici e di qualsiasi altra natura – conclude il consigliere regionale – attendiamo la decisione del Consiglio di Stato, prevista per il prossimo 13 maggio. Una cosa è certa. Taranto non si ferma e non si fermerà”.