La Direzione investigativa antimafia con il supporto operativo della Questura di Taranto ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca di beni ,per un valore di oltre 4 milioni di euro risultati nella disponibilità di Martino Camassa, 53enne di Martina Franca, già condannato per estorsione, furto, ricettazione continuata, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di denaro e valori provenienti da rapina aggravata, evasione fiscale. Camassa nel dicembre 2020 è stato colpito da provvedimento di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione denominata “Mercante in Fiera” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, in quanto ritenuto a capo di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina che operava su tutto il territorio nazionale.
‘Mercante in Fiera’, è il nome tratto dal lavoro di copertura svolto da Martino Camassa, e precisamente l’attività di venditore ambulante in fiere e mercati nelle province di Taranto e Brindisi. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Taranto da febbraio 2018 a ottobre 2019, sotto la direzione della Dda di Lecce, sia con metodi d’investigazione tradizionali sia attraverso attività tecniche, aveva consentito di disarticolare tre gruppi di trafficanti di droiìga tra i quali quello capeggiato da Martino Camassae che era solito rifornirsi di cocaina da canali calabresi e baresi. Il provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Lecce su richiesta del Procuratore distrettuale leccese e del Direttore della Dia, scaturisce dagli approfondimenti d’indagine svolti dagli investigatori salentini i quali, ripercorrendo la “carriera criminale” di Camassa e analizzandone la situazione patrimoniale, hanno consentito, secondo l’accusa, “da un lato di accertarne la pericolosità sociale e dall’altro di far emergere la rilevante sproporzione tra gli esigui redditi dichiarati ed i beni accumulati negli anni, frutto di investimenti realizzati con i proventi di attività illecite”.
Il sequestro ha interessato sei immobili di pregio, due dei quali con piscina ubicati rispettivamente a Martina Franca e nella località balneare di Torre Canne, due terreni, un rinomato ristorante situato a Taranto, una imbarcazione da diporto di circa sei metri, numerosi autoveicoli di lusso, alcuni dei quali d’epoca, e rapporti finanziari.