Scoppia la protesta in Ilva. Un gruppo di delegati dell'Usb (Unione sindacale di base) e di lavoratori dell'Ilva è salito sui tetti della direzione dello stabilimento di Taranto per manifestare contro il licenziamento di Marco Zanframundo (dirigente del sindacato di base) e dei lavoratori della ditta d’appalto Emmerre.
All’alba decine di operai hanno bloccato temporaneamente le vie di accesso allo stabilimento per poitrasferirsi presso gli uffici della direzione.
Zanframundo, dicono dall’Usb, aveva denunciato la mancanza di sicurezza al reparto Mof, movimento ferroviario, dove è morto il giovane operaio Claudio Marsella.
“Le colpe di Marco? Aver difeso il diritto alla vita, alla sicurezza aver protestato insieme ai colleghi del mof per chiedere giustizia per il caro Claudio, essere diventato un dirigente Usb, il sindacato che ha denunciato gli abusi, le collusioni, il sindacato che ha presentato l’esposto sul governo ombra sui fiduciari di Riva che sono stati arrestati. Analoga situazione per i 50 lavoratori della ditta Emmerre, buttati fuori dall’Ilva all’indomani della tragedia di Ciro Moccia senza nessuna motivazione” si legge su un volantino diffuso all’esterno della fabbrica. Al momento, non vi sono reazione da parte dell’Ilva. Intanto, per quanto riguarda proprio il caso dei fiduciari, dopo i 5 arresti sono 19 in tutto gli indagati per la vicenda.