«Quello che sta accadendo negli stabilimenti del Gruppo Riva Fire e Riva Acciai, all'Ilva di Taranto lo abbiamo già vissuto nell'estate scorsa: utilizzare i lavoratori come scudi umani contro la Magistratura che sta facendo solo quel che le compete. La ritorsione dei Riva è ancor più ingiustificata perché il sequestro non pregiudica il prosieguo dell'attività industriale». Lo afferma la Fiom di Taranto che chiede anche all'Ilva un "gesto di buon senso" e di riassumere Marco Zanframundo.