Una distanza di migliaia di chilometri annullata attraverso i socialnetwork. Un modo per sentirsi di nuovo a casa, nonostante la prigionia in India per una vicenda paradossale.
Ma il tarantino Massimiliano Latorre, uno dei due Marò italiani coinvolti nell'inchiesta indiana sulla morte di due pescatori scambiati per pirati (l'altro militare è il barese Giovanni Girone), approfitta di Facebook per tenersi in contatto con la sua terra d'origine.
«Cari amici, io invece mi sento impotente e ripetitivo perché ciò che posso dirvi ora come segno di apprezzamento, è solo e sempre grazie''. E' quanto ha scritto sulla sua bacheca di Facebook Massimiliano Latorre.
«Cos'altro potrei dire – chiede Latorre – cos'altro potrei fare per dimostrarvi la mia riconoscenza?».