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Occhio alla truffa dello specchietto. Incidenti col trucco

Urtano lo specchietto di un’auto per simulare un incidente. L’intento è quello di spillare soldi ad automobilisti poco accorti. Una truffa praticata da tempo ma che continua a mietere vittime.

L’ennesimo episodio a Talsano. A raccontare la disavventura un pensionato di 65 anni che ha scritto a Taranto Buonasera per mettere in guardia i tarantini.


“Giovedì scorso, verso le 11, percorrevo con la mia auto via D’Ayala a Talsano, ad un tratto, proprio davanti ad una palestra che si trova in quella strada, ho avvertito un rumore e subito dopo lo specchietto retrovisore destro si è piegato. Non c’erano spazi ristretti da far pensare che il mio specchietto potesse aver urtato qualcosa – racconta il “nostro” – comunque, dopo qualche metro, vedo un’auto, una Giulietta bianca che mi segnala con le luci e subito dopo mi affianca, alla guida c’era un tipo dall’aspetto poco raccomandabile, di lui ricordo un accento tipicamente calabrese, labbro leporino, bruno, sui 35 anni. Sul sedile posteriore una ragazza. Senza mia scendere dall’auto (sono uscito io dalla mia e gli sono andato incontro) questo “signore” mi ha fatto notare che con il mio specchietto ho urtato quello della sua auto, per questo dovevo pagarli il danno”.

Al malcapitato è stato “consigliato” di evitare “di sistemare la cosa con l’assicurazione in quanto sarebbe aumentato il premio e poi lui non era residente Taranto ed il giorno successivo doveva partire per Padova. In pratica mi è stato detto che mi conveniva saldare “pro manibus””. Il truffatore “ha estratto dal cilindro” una ricevuta che attestava l’acquisto ed il montaggio di uno specchietto che gli avevano sostituito il mese precedente. Costo dell’intervento: 200 euro.

“Ero molto confuso – spiega il pensionato – pensavo di essere stato davvero io ad aver urtato il suo specchietto. Per questo gli ho chiesto di seguirmi con la sua auto sino alla banca dove ho prelevato 200 euro per “saldare il danno”. Lui, quasi imbarazzato, mi ha detto: amici come prima. Poi si è dileguato. Dopo ho riflettuto su tante cose che non quadravano ed ho realizzato che mi avevano truffato, ma la certezza l’ho avuta il giorno dopo quando, parlando con alcuni amici, sono venuto a conoscenza che anche a due di loro era capitata la stessa disavventura. Successivamente sono andato alla caserma dei Carabinieri di Talsano ed ho esposto l’accaduto. Chiaramente mi hanno chiesto se avessi rilevato il numero della targa  e come mai non avessi chiamato subito il 112. La verità è che ero troppo agitato per analizzare a freddo la situazione”.

In chiusura c’è spazio anche per qualche consiglio: “Se a qualcuno dovesse accedere uno “strano” incidente come il mio, non indugiate oltre, annotate subito il numero di targa e chiamate i Carabinieri, li metterete in difficoltà ed eviterete di regalare denaro a questi tipi che vivono di questi espedienti a spese di poveri sprovveduti come lo sono stato io”.