“Finalmente una buona notizia”. Questo il commento della Confcommercio di Taranto in riferimento alla notizia, pubblicata nell’edizione di martedì di Taranto Buonasera, circa il via libera del ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione, anche in riva ai Due Mari, della Zona franca.
“Il clima di grande incertezza politica non ha bloccato il Ministero dello Sviluppo Economico – dicono dall’Ascom – che ha reso noto l’elenco aggiornato delle Zfu che riammette alla Misura la Puglia (questa volta con le 11 città richieste rispetto alle 3 iniziali: Andria; Barletta, Foggia, Lecce, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, San Teramo in Colle e Taranto), ma precisando che l’applicazione degli interventi ricadenti nel territorio regionale è subordinata all’aggiornamento del Pac e alla relativa informativa del Cipe. Il Ministero procederà alla modifica del Decreto, solo successivamente. I bandi saranno adottati dal Mise dopo aver acquisito indicazioni formulate dalle Amministrazioni regionali competenti in merito all’eventuale attivazione di ulteriori risorse regionali, nonché all’individuazione di eventuali riserve finanziarie di scopo. Dunque il testimone – avvertono dalla Confcommercio – ritorna nuovamente tra le mani del presidente Nichi Vendola e dell’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone”.
Ma dall’associazione dei commercianti tarantini parlando di “impasse tecnico” che aveva “bloccato l’inserimento di Taranto nel Decreto di aprile delle Zfu”.
Anche se, nella circolare pubblicata lunedì dal ministero è possibile leggere “le Zfu della Puglia… non sono state incluse nell’elenco del decreto in quanto la Regione Puglia aveva all’epoca rappresentato la volontà di finanziare gli interventi nelle Zfu ricadenti nel territorio regionale con propri strumenti”. Poi il dietrofront.
“Ora bisogna serrare le fila – dicono da Confcommercio – affinché il capoluogo jonico possa beneficiare di risorse in misura adeguata alle obiettive condizioni di particolare criticità che investono l’ area urbana beneficiaria Tamburi, Croce, Porta Napoli e Paolo VI”.
Quindi l’appello al sindaco Ippazio Stefàno.
“Incalzasse la Regione Puglia affinché nella programmazione della destinazione delle risorse, si tenesse conto dello stato di grave crisi del territorio, rispetto alle altre aree regionali”.
“Tali risorse finanziarie sono infatti indispensabili per avviare l’unica azione concreta che permetterebbe alle aziende che operano nei quartieri in questione (i più penalizzati in termini ambientali, sanitari, economici e sociali) di continuare a vivere, garantendo l’occupazione, tanto più che non sono più disponibili i Fondi dell’Accordo di Programma e che in tutti i provvedimenti fin qui definiti al Tavolo Intergovernativo sulle bonifiche non c’è un solo intervento di sostegno per le imprese che operano nelle aree in questione. E’ fondamentale che ci si renda conto della particolarità che purtroppo caratterizza l’area di Taranto e che si individui un percorso ad hoc di sostegno alle imprese in crisi”.