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Salvataggio Natuzzi, l’accordo è stato firmato a Roma

E' stato firmato oggi a Roma da tutte le parti coinvolte nella trattativa e sotto la supervisione dei Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, l’accordo per l’avvio del piano di riorganizzazione dell’assetto industriale del Gruppo Natuzzi in Italia.

Lo rende noto un comunicato diffuso dalla stessa Natuzzi al termine del vertice, precisando che "a causa della complessità connessa alle ricadute occupazionali del Piano, azienda e sindacati hanno richiesto una proroga per un anno dello strumento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per “Riorganizzazione aziendale”, con decorrenza dal 16 ottobre 2013".

Il vertice si è tenuto questa mattina, giovedì 10 ottobre, alle 12, al ministero dello Sviluppo Economico alla presenza dei Sottosegretari Claudio De Vincenti e Carlo Dell’Aringa, delle Istituzioni locali, dei sindacati e, naturalmente, dell'azienda pugliese.

L’intesa scioglie il nodo dei 1.500 esuberi e –  tra i vari punti – prevede il ritorno negli stabilimenti di Puglia e Basilicata di produzioni attualmente realizzate in Romania.

"L’accordo prevede la riduzione immediata degli esuberi da 1.726 a 1.506 grazie alla ricollocazione di 220 addetti nello stabilimento di Jesce (Matera), dove era stata quasi azzerata la produzione.

"L’accordo – si legge nella nota della Natuzzi – prevede la riduzione degli esuberi strutturali da 1726 dipendenti a 1506, definisce conclusa la procedura di mobilità avviata il 2 luglio 2013 e sancisce gli impegni del Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, Regione Puglia e Basilicata  per il raggiungimento degli obiettivi del Piano, la gestione degli esuberi e la reindustrializzazione del distretto del mobile. L’accordo rappresenta il punto di partenza di un percorso condiviso finalizzato al recupero della competitività del Gruppo in Italia, attraverso un piano di investimenti e un rilevante abbattimento dei costi di trasformazione. L’accordo stabilisce anche le linee guida di un progetto integrato, che gestirà  gli esuberi annunciati, da svilupparsi grazie alla sinergia di tutte le parti coinvolte".

“Prima di tutto, voglio esprimere a nome del Gruppo un sincero apprezzamento per il lavoro svolto da parte di tutti i soggetti che hanno preso parte a questi intensi mesi di dialogo – ha dichiarato Pasquale Natuzzi, Presidente di Natuzzi S.p.A. –. L’accordo siglato va nella direzione da noi sempre auspicata, ovvero quella di affrontare i problemi derivanti dalla competizione globale, con spirito costruttivo, responsabilità e realismo da parte di tutti gli attori coinvolti. Per quanto riguarda il Gruppo Natuzzi ci siamo fatti carico di tenere fede alla nostra missione sociale, salvaguardando il più possibile l’occupazione sul territorio". 

Infine va detto che 650 lavoratori saranno rioccupati entro il 2014 e altri 200 entro il 2018, con la creazione di due newco che riceveranno commesse dal Gruppo Natuzzi per il marchio Leather Editions e i complementi di arredo. Incentivi inoltre per mobilità per un massimo di 600 persone (in media 30mila euro lordi a testa) e una proroga della cassa integrazione fino al 2014. Insomma, lo Stato, cioè noi contribuenti, ancora una volta salveranno Natuzzi.