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Isolaverde, assunzioni a go-go. Esposto in Procura

“Il procuratore voglia valutare l’eventuale sussistenza di fattispecie di reato e procedere penalmente con espressa istanza di punizione”. E’ quanto chiedono in un esposto, inoltrato alla Procura della Repubblica, l’avvocato Filippo Condemi, i consiglieri comunali Aldo Renna e Giovanni Ungaro ed il consigliere regionale Giuseppe Cristella, che scendono in difesa degli lsu di Isolaverde, rilevando aspetti critici soprattutto nelle assunzioni effettuate nel corso degli anni nel settore amministrativo. Lunedì, alle 15, è previsto un incontro tra i rappresentanti di categoria e l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli.


“La Provincia, come noto, avvalendosi di fondi all’uopo destinati dallo Stato, creò la predetta specificamente per stabilizzare gli lsu; successivamente e progressivamente, però, la società procedette all’assunzione di altri dipendenti, senza evidenza pubblica alcuna, nella misura rilevante di circa 128, che sono stati adibiti, pur non essendovene esigenza, in mansioni amministrative e non di produzione; ovviamente le correlate retribuzioni hanno fortemente appesantito il bilancio della società di almeno 4.160.000 euro annui, ottenuti calcolando 2.500 euro mensili per retribuzioni ed oneri previdenziali per 128 dipendenti, per 13 mensilità".

"A queste spese vi sono da aggiungere gli emolumenti corrisposti al consiglio di amministrazione della società, previsti nello statuto in misura da tre a cinque, scelto in composizione di cinque,  inseriti discrezionalmente, complessivamente pari ad 120.000 euro annui – dicono Condemi, Renna, Cristella e Ungaro. Gli lsu, secondo il piano d’impresa iniziale avrebbero dovuto “sostenersi” effettuando lavori ed opere di manutenzione ordinarie e straordinarie della proprietà immobiliare della Provincia. I fondi per tali lavori erano presenti nel bilancio dell’Ente, indispensabilmente da sempre, con la differenza che, invece di far effettuare tali opere, ricorrentemente a varie ditte appaltatrici, sarebbero stati affidati alla società di propria emanazione. Si è verificato invece che l’Ente Provincia, immotivatamente, ha continuato ad appaltare a terzi”. Secondo Condemi, Renna, Cristella e Ungaro possono configurarsi i seguenti comportamenti di rilevanza penale: distrazione di denaro pubblico incamerato per la stabilizzazione degli lsu; affidamento degli appalti, rientranti nel piano d’impresa, ad aziende diverse ingiustificatamente; mancanza di chiarezza contabile di ben 30 milioni di euro dal 2004 ad oggi ed 1.200.000 euro nel solo ultimo trimestre; assunzione di n. 128 persone in assenza di esigenze aziendali; composizione del Consiglio d’Amministrazione di cinque membri, con aggravio di spese, quando l’oggettiva necessità ne rendeva sufficienti appena tre; eventuali abusi d’ufficio e/o di altri diversi reati a carico di chi oggi eventualmente decida di porre in liquidazione la Società, così violando l’obbligazione assunta di stabilizzazione degli ex lsu”.