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Lavoro, l’ora della protesta

TARANTO – Emergenza lavoro: suona l’ora della protesta. Taranto lunedì sarà teatro del corteo dei lavoratori della Vestas, la multinazionale dell’eolico che ha annunciato la chiusura dello stabilimento Nacelles (120 dipendenti), al quale si uniranno i colleghi delle altre due sedi tarantine. Ma non è l’unico fronte aperto. Un paio di giorni fa a lanciare l’allarme sono stati i confederali che domani terranno sui temi dello sviluppo e dell’occupazione l’attivo congiunto. Nel dettaglio le vertenze.


VESTAS
Concluse le assemblee sindacali tenute presso le tre aziende Vestas “per discutere e analizzare la drammatica vertenza Vestas Nacelles che vede ad oggi la proposta di licenziamento di tutto il personale e che non lascia intravedere per gli altri due stabilimenti prospettive industriali certe”, le segreterie di Fim Fiom e Uilm hanno ufficializzato il programma del Vestas day. “Nelle assemblee” recita il comunicato delle tre sigle “si è deciso con tutti i lavoratori di proclamare per la giornata di lunedì 21 ottobre lo sciopero di otto ore su ogni turno con manifestazione e corteo”. Concentramento e partenza dei lavoratori alle 10 dal piazzale antistante l’Arsenale per raggiungere la prefettura. Il corteo si snoderà lungo via Di Palma per percorrere via Principe Amedeo e via Anfiteatro. La manifestazione si concluderà alle 15 con l’assemblea dei lavoratori di tutto il gruppo Vestas previsto dopo l’incontro con il prefetto. Intanto, in fabbrica, continua il presidio con l’assemblea permanente .

ISOLAVERDE
Arriva al capolinea la vertenza della società in house della Provincia che aveva annunciato licenziamenti collettivi per 125 unità. Ieri è stato firmato l’accordo per i contratti di solidarietà che verranno applicati da lunedì a tutto il personale  (250 dipendenti). Il nodo che teneva legata la vertenza,è quello relativo al futuro, al piano industriale. “Abbiamo firmato l’accordo per la solidarietà” spiega Arcangelo Margari, Flaica Cub “con la percentuale di lavoro salita al 50%, ma con dei punti fondamentali”. Il riferimento è alla clausola sul piano industriale “ci deve essere presentato entro 20 giorni”. I contratti di solidarietà sono stati chiusi al 50% di lavoro e 50% di cassa. Entreranno in vigore da lunedì prossimo e così fino al 31 dicembre. Da gennaio la percentuale di lavoro salirà al 75%. Al 30 giugno, se ci saranno le risorse, terminerà la solidarietà. Ritirati gli esuberi, la vertenza rientra. Ma verrà formata una commissione che si aggiornerà a cadenza mensile.

ENI
Il prefetto ha convocato per domani i responsabili del settore refining e marketing dell’Eni spa che da Genova seguono la vicenda degli autotrasportatori. Verrà fatto il punto sulle diverse questioni occupazionali che riguardano lo stabilimento.

ITN
I lavoratori dell’ industria tessile Nardelli di Martina, stamattina sono scesi in strada. Un sit-in davanti alla Prefettura (nella foto) per sollecitare un intervento mirato al rilascio dell’autorizzazione per la cassa integrazione straordinaria che da otto mesi, ormai, i lavoratori attendono dal Ministero. Una delegazione dei 123 lavoratori ha incontrato il vice prefetto Ruocco che ha garantito una mediazione. La storia parte nel 2011 quando Nardelli annunciò la decisione di chiudere lo stabilimento. Da aprile i lavoratori sono in attesa della cigs.

MIROGLIO

I lavoratori preparano le istanze da presentare al Mise. Entro fine mese dovrebbe esserci un nuovo incontro finalizzato a conoscere nel dettaglio le quattro manifestazioni di interesse. Oltre alla Termoform, industria di Perugia che si occupa della lavorazione del vetro interessata a stabilizzare 70 dei 182 lavoratori attualmente in mobilità presso lo stabilimento di Ginosa, ci sarebbero altre quattro aziende interessate alla reindustrializzazione dei due stabilimenti.

NATUZZI
Dopo  l’accordo siglato dai sindacati che di fatto trasferisce in Romania la produzione la Rete 28 aprile-Opposizione Cgil parla di un accordo bluff che non fa altro che penalizzare i lavoratori. “Natuzzi è molto interessato ai 101 milioni di euro messi a disposizione dall’accordo di programma per chi assume personale collocato in cigs e mobilità nel settore del mobile imbottito. Ecco il perchè della New Co”.