Famiglie indebitate, imprese a rischio fallimento: nel capoluogo jonico colpito dalla crisi economica, aumentano i cittadini che incontrano ostacoli nell’accesso al credito e rischiano di cadere nella rete dell’usuraio della porta accanto.
“Nei primi sei mesi del 2013 sono sette le vittime dell’usura che si sono rivolte al nostro sportello mentre sono 150 i cittadini che hanno chiesto aiuto per problemi di accesso al credito. Rispetto al primo anno di attività certamente il trend di accessi da parte di persone in seria difficoltà economica è aumentato”.
Maria Antonietta Gualtieri, responsabile dello sportello antiusura e antiracket che ha sede a Palazzo Galeota fa un bilancio dei primi sei mesi dell’anno con numeri che fanno intendere che il cravattaro è sempre in agguato soprattutto in questi tempi di crisi economica.
“Noi aiutiamo chi finisce della rete degli strozzini ma il nostro obiettivo primario è anche quello della prevenzione, fungendo da collante tra il cittadino che ha bisogno di sostegno ecomomico e la banca – dice – perchè una volta che il soggetto finisce in mano all’usuraio sarà difficile, per colpa della paura, che sporga denuncia. Il nostro sportello è molto attivo. Bisogna dare delle risposte rapide alle vittime anche se quando si fa richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime dell’usura e del racket bisogna attendere che la Procura dia il parere favorevole”. A causa della profonda crisi economica purtroppo si è allargata la base di famiglie a rischio. Ormai c’è chi si indebita non solo per acquistare l’appartamento ma anche per i consumi primari, cioè bollette, spese mediche e alimenti.
Sono tornate le forme di usura di una volta: quella di condominio, ma anche quella di giornata: cioè soldi prestati a giorno, quando qualcuno ne ha bisogno per scadenze particolari, con tassi che possono arrivare anche al 10 per cento. E ora sta spuntando anche l’usura di fabbrica, con persone che operano fuori dai luoghi di lavoro per contattare imprenditori o dipendenti in grossa difficoltà finanziaria.