L’applicazione di una direttiva europea, che da oggi dovrebbe rimodulare gli orari di lavoro del personale sanitario rischia di peggiorare il livello delle prestazioni sanitarie in Puglia.
A complicare la situazione, nel capoluogo jonico, l’esaurimento delle risorse finanziarie messe a disposizione dal decreto “Salva Ilva” del 2012. Per Taranto, il rischio di chiusura di alcuni reparti negli ospedali Moscati e San Marco di Grottaglie è reale. “Panico” è la parola che ricorre nelle dichiarazioni dei segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, D’Alberto, Lezzi e Vatinno che scrivono al governatore Michele Emiliano e a Giovanni Gorgoni, direttore del Dipartimento Promozione della Salute della Regione.
“La mancanza di risorse umane, forse costringerà ad alcuni accorpamenti o chiusure – si legge nella nota – ma non s’intravede un’idea organizzativa che riesca a far fronte al problema”. Secondo i rappresentanti sindacali, si sta procedendo alla riorganizzazione di turni e reparti, con eventuali accorpamenti, in modo del tutto unilaterale, senza coinvolgere le organizzazioni di categoria. Condividendo quanto espresso, in queste ore, dalle segreterie regionali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Mino Bellanova e Giorgio Ciaccia, segretari Cgil e Cisl, sottolineano che ad oggi nessuna informativa è stata inviata alle organizzazioni sindacali, mentre ovunque si predispongono modifiche all’organizzazione dei turni e delle reperibilità, che potrebbero comportare addirittura trasferimenti di personale e blocco verbale delle ferie. In attesa dell’incontro convocato dall’assessorato regionale per il prossimo 27 novembre, i segretari Ciaccia e Bellanova sollecitano i vertici Asl a comunicare tempestivamente ogni possibile modifica in atto, relativamente ai turni di lavoro del personale sanitario.
Nella nota dei sindacati si cita, quale esempio virtuoso, la Regione Basilicata, che per tempo è riuscita a disciplinare ogni possibile ricaduta dell’applicazione della normativa europea sull’organizzazione del lavoro.