E’ accusato, nell’ambito del processo “Alias”, di aver fornito armi al clan De Vitis-D’Oronzo: torna libero il 44enne Pasquale Giannotta.
Il gup del tribunale di Lecce, dottor Brancato, su richiesta dell’avvocato Luigi Danucci ha revocato la misura dei “domiciliari” ha rimesso in libertà Giannotta che sarebbe stato soprannominato dal clan “Pasqualino Sette-bellezze” personaggio di una film di Lina Wertmuller.
Nell’ambito della operazione antimafia condotta dalla Dda di Lecce scattata al termine di indagini a carico del clan D’Oronzo-De Vitis il quaranta-quattrenne tarantino era stato arrestato per traffico d’armi. Secondo l’accusa Gian-notta aveva la disponibilità di numerose armi da fuoco tra le quali pistole e kalashnikov.
Per gli inquirenti l’uomo avrebbe fornito armi al clan dei Vitis D’Oronzo al quale sarebbe risultato essere vicino . Attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali numerosi sarebbero stati gli episodi in cui il boss De Vitis avrebbe fatto richiesta di armi a Giannotta . In una conversazione De Vitis ha fatto esplicito riferimento ad un kalashnikov che il 44enne deteneva.
Giannotta ha fatto richiesta di rito abbreviato. Con il l blitz “Alias” nel mirino boss tornati in libertà, elementi di spicco della mala storica che si sono attivati per il controllo del territorio.Grazie alle intercettazioni telefoniche gli investigatori della questura hanno individuato luogotenenti e affiliati della organizzazione criminale che aveva imposto il pizzo a commercianti della città. A ottobre del 2014 la polizia aveva eseguito 52 ordinanze di custodia cautelare.
Per l’Antimafia vecchie glorie della malavita tarantina, recentemente uscite dal carcere, si stavano riorganizzando con le nuove leve per spartirsi gli affari del crimine.