Altri mille migranti sbarcano oggi a Taranto, sede dell’unico hotspot italiano non siciliano. Dei 1.078 recuperati nel canale di Sicilia della nave Siem Pilot, 126 sono donne; 83 i minori, di cui 59 non accompagnati.
La provenienza dei migranti è nella maggior parte dei casi dall’Africa sub sahariana, ma risultano anche siriani e palestinesi. Come detto, gli immigrati sbarcheranno nel porto di Taranto dalla Siem Pilot; un nome che ritorna decisamente molto spesso, nelle cronache degli sbarchi di immigrati negli scali italiani. Battente bandiera norvegese, questo mercantile con una stazza di 5.106 tonnellate avrebbe dovuto trovare l’approdo stamattina a Corigliano Calabro, ma la sua navigazione, dopo una comunicazione dalla Capitaneria di Porto alla Prefettura di Cosenza, è stata deviata in direzione della Puglia, dove ulteriori 720 migranti sono stati fatti sbarcare alla banchina Sant’Apollinare di Brindisi da un’altra nave norvegese, l’Enterprise. Tornando al mercatile diretto a Taranto, la Siem Pilot, è un mezzo ormai abituato alla spola tra le coste libiche a quelle italiane, inserito nella “flotta” dell’operazione Frontex/Triton di recupero, salvataggio e sbarco dei migranti in viaggio attraverso il canale di Sicilia.
E’ stato calcolato che dal luglio 2015 al luglio 2016 è da questa nave che sono sbarcati 4.530 profughi a Cagliari, 1.965 a Palermo e 1.562 a Salerno. Romanzesca la vita di Kristian Siem, proprietario di quelle Siem Industries della cui flotta (Siem Offshore) il ‘mercantile dei migranti’ è solo uno dei molti mezzi. Investimenti finanziari decisamente fortunati e un’intensa attività nel settore del trasporto navale, ma anche delle perforazioni petrolifere offshore gli hanno permesso di incrementare il proprio patrimonio personale da cinque milioni a due miliardi di dollari. Il padre del magnate è stato a sua volta, oltre che uomo d’affari, tra i membri più attivi della Resistenza norvegese nel periodo dell’invasione nazista.