Il sindaco Ippazio Stefàno richiama all’ordine tutti i suoi assessori.
Due giorni fa il primo cittadino ha fatto partire una lettera indirizzata a tutti i componenti la giunta municipale spiegando che l’impegno nel governo della città richiede un lavoro a tempo pieno. «Già da subito e per i restanti mesi – si legge nella lettera del sindaco – si impone la massima disponibilità a “tempo pieno”, non essendo più compatibile un impegno quotidiano di tipo parziale, prefigurandosi esigenze programmatiche ed operative incalzanti per dare concrete ed efficaci risposte al territorio. L’incarico assessorile deve essere l’investitura principale, la vostra missione politica, l’essenza delle vostre attività».
Le premessa sono da una parte «il rilancio dell’azione politica-amministrativa di fine consiliatura» e dall’altra «l’accelerazione dei processi di attuazione degli obiettivi programmatici». «È questo – scrive ancora il sindaco nella lettera – un momento delicato quanto importante del nostro percorso politico amministrativo che necessita di un surplus di impegno, di una maggiore concentrazione di energie, di un concorso responsabile e di tutta la vostra disponibilità in vista della redde rationem politca – elettorale». Tutto ciò affinché «la città possa proseguire la strada del suo riscatto». «Sono certo – termina Stefàno – che a conclusione di questa esperienza consegneremo alla città un’eredità di buona politica obbedendo alla nostra legge morale di servire la città in tutta onestà e in piena coscienza del nostro dovere e delle nostre responsabilità».
Il sindaco ha poi voluto spiegare a TarantoBuonasera le ragioni che lo hanno spinto a scrivere questa lettera agli assessori: «Era nei patti. I consiglieri comunali, in occasione dell’ultimo rimpasto, avevano lamentato la scarsa partecipazione degli assessori ai consigli comunali e così si finiva per non avere confronto tra consiglio e giunta. Ho voluto – ha detto ancora il sindaco al nostro giornale – richiamare gli assessori al senso di responsabilità che ci deve accompagnare fino alla fine della consigliatura». Il problema va anche oltre il rapporto tra consiglieri e assessori. Spiega il sindaco: «Tante volte sono venuti da me cittadini bisognosi che non riuscivano a parlare con gli assessori. C’è stato chi non poteva mangiare, chi non poteva comprare le scarpe ai figli, chi non aveva una casa: questi cittadini, quando si recano negli uffici, non possono sentirsi rispondere che l’assessore non c’è e che bisogna magari riprovare la settimana successiva. Nè io posso sostituirmi totalmente agli assessori. Per queste ragioni ho deciso di scrivere questa lettera spiegando che il nostro ruolo impone un impegno a tempo pieno».
Enzo Ferrari
Direttore responsabile