Non tutti i comuni italiani sono dotati di un piano di Protezione civile, da adottare in caso di calamità naturali come terremoti, alluvioni, maremoti e frane.
Taranto ce l’ha, così come la maggior parte dei comuni di area jonica. La mappa pubblicata ieri da repubblica.it mostra in rosso soltanto le città di Laterza, Palagianello e Crispiano: le uniche in provincia, ma non in Puglia, che non hanno provveduto a stilare il documento indispensabile per prevenire i rischi e fronteggiare le emergenze.
Un obbligo di legge stabilito nel luglio del 2012, nel caso di questi comuni disatteso. La lista completa è consultabile sul sito della Protezione civile: un database aggiornato al 18 settembre 2015, dal quale emerge che solo il 77% dei comuni italiani ha un piano di Protezione civile. Tra gli inadempienti figurano anche diversi siti ad elevatissimo rischio sismico. Soltanto cinque regioni e la Provincia autonoma di Trento possono vantare l’en plein, ovvero tutti i loro comuni hanno un piano d’emergenza. In Puglia, su 258 località, 242 (pari al 94%) dispongono del documento. Taranto, che figura nella classificazione geologica utilizzata per scopi amministrativi, in zona 3, a medio/basso rischio geologico, ha approntato l’importante programmazione.
La Protezione civile è affidata, sul nostro territorio, alla Polizia Municipale, ne è referente principale per tutte le attività, Michele Matichecchia, comandante dei Vigili Urbani. In caso di necessità, coordinerebbe, con il suo staff, gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni. Il piano d’emergenza è dunque uno strumento che consente di garantire, anche in situazioni critiche, il mantenimento del livello di “vita civile” compromesso da quelle stesse situazioni.