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«Tamburrano non può essere il Presidente»

«Tamburrano non può più essere presidente della Provincia».

Per una volta partiamo dalla fine, ovvero dalle conclusioni tratte dall’onorevole Ludovico Vico che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato l’interrogazione presenata al presidente del Consiglio dei ministro ed al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie. Al centro dell’iniziativa del parlamentare tarantino, la carica di presidente dell`Ente Provincia di Taranto, attualmente rivestita dall’ex sindaco di Massafra Martino Tamburrano. Il caso è stato preso in esame da Taranto Buonasera lo scorso 15 giugno, proprio a margine della tornata elettorale che ha rinnovato sindaci e consigli di alcuni comuni della provincia. Quindi, l’interrogazione di Vico depositata il 4 agosto e presentata oggi nella sede del Pd.

«Il 28 settembre 2014 hanno avuto luogo le elezioni per il presidente e il consiglio della provincia di Taranto, a seguito delle quali è stato eletto Martino Tamburrano, che si è candidato in qualità di sindaco in carica del comune di Massafra. E’ opportuno sottolineare – sottolinea Vico – che Tamburrano ha presentato la propria formale candidatura alla carica di presidente della Provincia solo nella qualità di sindaco in carica e non già di consigliere provinciale uscente, sempre che questa qualità fosse ancora in suo possesso visto che, nel mese di giugno 2016, a seguito del rinnovo amministrativo del comune di Massafra e della elezione di un nuovo sindaco, Tamburrano ha cessato il proprio mandato sindacale, con ogni effetto conseguenziale».

«A seguito di richiesta del segretario generale della provincia di Taranto formulata in data 28 giugno 2016 direttamente al sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari regionali e alle autonomie, Gianclaudio Bressa, quest’ultimo con nota in data 30 giugno 2016 ha affermato: “considerato che al momento della accettazione della candidatura a Presidente della provincia il dottor Tamburrano si trovava anche nella condizione prevista in sede di prima applicazione dal combinato disposto di cui ai commi 79 e 80 dell’articolo 1 della legge 7 aprile 2014 n. 56, si ritiene che il requisito sostanziale sebbene non dichiarato nel modello di candidatura, rappresentato dall’essere consigliere provinciale uscente, non configuri un motivo di decadenza così come diversamente previsto dal comma 65 dell’articolo 1 della medesima legge e che pertanto il dottor Tamburrano debba rimanere in carica con pieni poteri”».

Ma secondo il deputato del Partito democratico, Ludovico Vico «l’opinione espressa dal Sottosegretario certamente non è condivisibile in quanto, al di là della personale interpretazione delle disposizioni di cui alla legge n. 56 del 2014 e successive modificazioni e integrazioni, non supera a mio avviso almeno due obiezioni di fondo. La prima: nel turno elettorale del settembre 2014 Tamburrano ha presentato la propria candidatura a presidente della provincia di Taranto nella sola qualità di sindaco in carica del comune di Massafra e non già in quella di facente parte del consiglio provinciale sciolto nel 2013 (e quindi di preteso consigliere uscente). Né tale scelta può essere alterata o supplita da una interpretazione di terzi che fa riferimento ad un improbabile “requisito sostanziale” che assimila due fattispecie completamente diverse quanto agli effetti (non foss’altro per il fatto che nel caso di candidatura in qualità di consigliere provinciale uscente l’ipotesi di decadenza prevista dal comma 65 della legge n. 56 del 2014 non potrebbe mai verificarsi), per cui non è certo indifferente la specificazione del titolo di elettorato passivo.

La seconda: alla luce della giurisprudenza amministrativa citata, Tamburrano non potrebbe mai essere considerato “consigliere provinciale uscente”, proprio perché il riferimento della legge n. 56 del 2014 ai consiglieri provinciali “uscenti” esprime la volontà di limitare il diritto di elettorato passivo ai soli consiglieri in carica al momento di presentazione della candidatura, qualità non rivestita da Tamburrano». In conclusione l’on. Vico chiede a presidente del Consiglio e ministro di «assumere iniziative per la revisione o la revoca del parere espresso in data 30 giugno 2015 dal sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianclaudio Bressa».