BARI – Sanità e Piano di Riordino Ospedaliero, interruzione SS 172 Valle D’Itria e depuratore, Ilva, ma anche un bilancio della giunta Emiliano in questo primo anno alla guida della regione Puglia.
E’ ampia la discussione con il consigliere regionale Renato Perrini che non risparmia subito un attacco al governatore: “Il suo è sempre uno show, praticamente su ogni argomento”.
Partiamo dalle questioni legate al capoluogo jonico e alla sua provincia. Lei ha presentato un’interrogazione sul sequestro di un tratto della ss 172 tra Martina Franca e Locorotondo. Crede che ci sia davvero un allarme “turismo”, in prossimità della stagione estiva?
“Questo è ciò che riferiscono gli operatori del settore. Il sequestro dello scorso febbraio da parte della Procura di Taranto, era necessario, considerato il rischio concreto di cedimento strutturale di un asse viario indebolito dal cattivo funzionamento del depuratore. Oggi però siamo di fronte ad un altro tipo di rischio: l’area coinvolta dal sequestro è a vocazione turistica ed è evidente che la viabilità interrotta non è una grande pubblicità. E, infatti, le prenotazioni stanno calando, a causa della chiusura della statale, e dunque le strutture ricettive non stanno assumendo personale per il periodo estivo. Ecco, oggi dobbiamo occuparci anche di questo e non solo di risolvere con urgenza il problema del sequestro. L’economia della Valle D’Itria è seriamente in pericolo. Per questo ho depositato un’interrogazione urgente”.
Lei è stato molto critico sul Piano di Riordino ospedaliero così come presentato. Per lei Taranto meritava un occhio particolare in virtù dell’emergenza sanitaria che vive da decenni?
“Intanto permettetemi una premessa: c’è un solo responsabile di questo scempio sanitario che ha penalizzato la provincia di Taranto ed è il Governatore Michele Emiliano. E con lui i dirigenti che hanno materialmente redatto il Piano di riordino Ospedaliero. Devono porvi rimedio. Veniamo a Taranto. Questo piano, l’ho detto più volte, ha tenuto conto solo dei criteri dettati dal decreto ministeriale 70 del 2015, senza prendere in considerazione le necessità di un territorio come quello jonico dove è acclarato un eccesso di mortalità dovuto all’alto livello d’inquinamento. In questa cornice, Taranto perde posti letto e specialità mediche e sanitarie. Un’assurdità. Ma Emiliano non aveva detto più volte di essere vicino ad un territorio malato e in difficoltà”.
Quindi cosa propone?
"Di certo un potenziamento della sanità tarantina su più fronti. E’ oggettivo che questo piano ha bisogno di essere rivisto, quantomeno limato e perfezionato. Non si può non considerare il livello alto dei pazienti malati di cancro, leucemia, linfomi di varia natura, malattie respiratorie complesse. Patologie che si verificano in alcuni casi nei neonati. Ecco perché la logica del rispetto deglistandard per Taranto non può funzionare. La rete ospedaliera tarantina va rafforzata. Io ad esempio sono convinta che un potenziamento del Moscati si utile. Per il San Cataldo invece c’è tempo, servono soluzioni “oggi”.
L’Ilva in vendita. Cosa si aspetta dalla futura cessione del siderurgico?
"Al momento possiamo solo attendere le offerte. Resta alta però la mia preoccupazione: senza precise garanzie e, soprattutto in assenza di un puntuale piano industriale e finanziario, Taranto non sarà mai al sicuro. L’ambientalizzazione ha bisogno ancora investimenti ingenti, e poi parliamoci chiaramente, questa è un’azienda che non gode di ottima salute “economica”, ha poche commesse, pochi soldi, poca sicurezza, e operai a casa. Il rischio che corriamo è che l’acquisizione siapropedeutica ad un progetto di ridimensionamento, con ulteriori ricadute negative sul piano occupazionale. Dobbiamo vigilare, tutti, e a tutti i livelli".
Infine la gestione Emiliano a distanza di un anno dalla sua elezione.
“Mi limito a dire poco, il necessario: solo annunci i suoi, su tutti i fronti, e la cosa grave anche su argomenti importanti. A Taranto si è presentato come il messia, ancora ricordo le sue parole di vicinanza durante la campagna elettorale, non mi pare di aver visto grandi miglioramenti sul territorio. Entra ed esce a comando dalla sua diatriba politica con Renzi. Questo è stato il suo lavoro in un anno. Per ottenere risultati “seri” in questa consigliatura per l’intero arco jonico, noi consigliere regionali dobbiamo guardare nella stessa direzione, avere obiettivi comuni, non disperdere energie. Per portare a casa risultati importanti dobbiamo fare squadra”