Cinque condanne nel processo alla mala di Pulsano.
Il gup del tribunale di Lecce, dottor Stefano Sernia, ha condannato a 12 anni Anselmo Venere (il pm aveva chiesto 18 anni); 9 anni a Ermes Venere (la richiesta era di 14 anni); 3 anni e 4 mesi a Francesco Paolo Venere (la richiesta era di 10 anni); a 4 anni e 4 mesi Nicola Casucci (la richiesta era di oltre 8 anni); a 2 anni e 4 mesi Salvatore Scalone (la richiesta era di 8 anni). Per tutti è caduta l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Anselmo Venere e Salvatore Scalone sono stati difesi dagli avvocati Angelo Casa e Donato Salinari, Ermes e Francesco Paolo Venere, e Nicola Casucci sono stati assistiti solo dall’avvocato Angelo Casa.
Dopo la sentenza Francesco Paolo Venere ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il blitz “No One” è stato condotto dai carabinieri lo scorso anno. Le persone coinvolte nell’operazione sono state ritenute responsabili, a vario titolo, di una serie di reati accertati negli anni 2013 e 2014. Il gruppo avrebbe compiuto numerosi attentati incendiari ed esplosivi ad abitazioni e ad auto di proprietà anche di amministratori, ma è anche accusato di estorsioni, detenzione illegale per fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapine a mano armata, detenzione di armi e materiale esplodente e ricettazione di autoveicoli.
Le indagini, avviate nel mese di ottobre 2013 dai militari del Nucleo investigativo, hanno consentito di sgominare il gruppo malavitoso particolarmente agguerrito, con epicentro a Pulsano, diretto da Anselmo Venere il quale, secondo l’accusa per ottenere l’egemonia di quel settore, con grave allarme sociale per la comunità pulsanese, si sarebbe servito di gregari anche appartenenti alla propria famiglia, ovvero dei nipoti Ermes Venere e Nicola Casucci, del cugino Francesco Paolo Venere, detto “Pelè” e del fidato amico Salvatore Scalone. Gli arrestati avrebbero messo a segno estorsioni ai danni di titolari di attività commerciali della litoranea salentina pulsanese ma anche attentati ai danni di operatori commerciali e rappresentanti delle istituzioni locali.