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Carcere, gli agenti di polizia penitenziaria protestano col digiuno

La Casa Circondariale di Taranto attraversa un grave momento di crisi e la polizia penitenziaria sceglie la via della protesta: dallo scorso mercoledì, i poliziotti si astengono dai pasti, presso la mensa del carcere.

Le organizzazioni sindacali Federazione Nazionale Sicurezza Cisl, Funzione Pubblica Cgil, Uil P.A. Coordinamento Nazionale Penitenziari, Sappe, Sinappe e Uspp Polizia Penitenziaria denunciano, in questo modo, la grave carenza di personale all’interno della struttura. Un deficit che non consente una corretta gestione dell’attività lavorativa.

“Nelle ore serali e notturne – si legge in un comunicato – il carcere diventa un girone infernale, in cui un solo agente, per turni di 8, 9 ore, è costretto a vigilare, senza mai fermarsi, su due tre sezioni detentive. Altre recenti determinazioni della Direzione, su input del Provveditorato regionale, riguardanti le docce e gli spostamenti interni della stragrande maggioranza dei detenuti, hanno ulteriormente compromesso il lavoro dei poliziotti che, adesso, devono fare i conti quotidianamente anche con i detenuti che protestano per la sporcizia delle nuove stanze e la carenza di arredo”.

I sindacati chiedono quindi un incontro urgente al provveditore regionale Carmelo Cantone, anche in vista dell’estate e delle ferie. Sospese le relazioni sindacali con la direzione della Casa Circondariale, le organizzazioni sindacali si dichiarano disposte ad interrompere immediatamente la protesta nel caso di una convocazione, in tempi brevi, da parte del provveditore.