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Soldi a strozzo, le vittime collaboravano per avere sconti

Giro di usura: Fernando Rizzi, alias “Fernand u Rizz”, imprenditore edile di Palagiano, noto anche per associazione mafiosa nell’ambito dell’organizzazio- ne palagianese denominata “I compari di Palagiano”, occupava un ruolo di vertice e di coordinatore dell’intera attività criminale.

Sotto la sua guida, e col suo bene- stare, operava in qualità di luogotenente e finanziatore il 61enne palagianese Nunzio Ruffino, alias “Capu Torta”, idraulico di professione. Il suo referente diretto, al quale affidava il denaro, era il macellaio palagianese 46enne Vincenzo Carone, con precedenti per usura detto “Cià Cià”, già arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “Vecchia Lira 2”, del febbraio 2016 della Compagnia Carabinieri di Massafra.

Ricopriva un ruolo di “tramite” tra i finanziatori e le vittime, imprenditori in difficoltà prevalentemente di Palagiano, ai quali, con la collaborazione della moglie Ersilia Fiorino, consegnava il danaro prestato, riscuotendo poi gli interessi illeciti. La macelleria è risultata essere il luogo di abituale richiesta e consegne del denaro, nel quale le vittime di usura, fin- gendosi clienti, si rivolgevano a Carone ed alla sua consorte, usando termini convenzionali quali “agnello” o “carne” per indicare la necessità di rice- vere rispettivamente denaro contante o assegni . Nel “braccio armato” a dispo- sizione del gruppo c’erano Gennaro Mancini 53enne di Palagiano con precedenti per detenzione e porto illegale di armi e munizioni, operaio metalmeccanico, Francesco Mancini, fruttivendolo palagianese di 41 anni, e Pasquale, Fronza, 39enne di Palagiano, operaio.

Gli ultimi due sono detenuti in quan- to condannati dalla Corte d’Assise d’Appello di Taranto all’ergastolo per il duplice omicidio di Domenico Attorre e Domenico Petruzzelli nelle campagne di Mottola nel 2011.Altro componente del gruppo era Antonio Altamura, detto “il tedesco”, 60enne palagianese incensurato, già residente in Germania dove operava nel commercio di auto, che in alcune occasioni ha finanziato Ruffino pre- standogli il denaro necessario a soddisfare le richieste di alcuni clienti. Massimo Gian- nuli, palagianellese 57enne titolare di ditta per movi- mento terra, con precedenti per reati contro il patrimonio , attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, e Gabriele Carangelo benzinaio pala- gianese, 39enne incensurato, erano vittime dell’usura ma anche procacciatori di clienti allo scopo di avere “sconti”.