”Consentire un ingiusto pignoramento del conto corrente di un’istituzione scolastica è un atto di politica miope del Comune di Taranto e degli assessorati coinvolti”.
Così Angela Dragone, segretaria generale provinciale della Flc Cgil Taranto, sulla questione sollevata, qualche giorno fa, dal Comitato per la Qualità della Vita: secondo la Soget (Società Gestione Entrate e Tributi che opera per conto del Comune), nove istituti comprensivi tarantini non avrebbero pagato per intero la somma relativa alla Tarsu, dal 2001 ad oggi, versando solo la quota che ricevevano come contributo dal Miur.
“Anche il solo ipotizzare un piano di rientro, fatto di comode rate, come recitavano televendite di antica memoria e come ha fatto qualche esponente della nostra amministrazione – sottolinea Dragone – vuol dire non conoscere per niente la struttura amministrativa delle scuole. I dirigenti scolastici coinvolti sono impotenti, e nemmeno se volessero potrebbero sottoscrivere un qualsivoglia piano di rientro, le norme non glielo consentono. La miopia e l’ignoranza (intesa proprio come mancata conoscenza) dei richiedenti rischiano di produrre un’interruzione di pubblico servizio. La scuola – prosegue la nota della Flc Cgil – che ha subìto l’ingiusto pignoramento, infatti, non potrà saldare la bolletta del telefono, la fattura della ditta delle pulizie e degli altri indispensabili servizi necessari alla sopravvivenza della comunità scolastica.
Sarà la paralisi totale delle attività amministrative e didattiche”. Il sindacato avverte che questo genere di azione nei confronti delle scuole potrebbe essere solo l’avvio di una fase che si rivelerebbe catastrofica anche per altri istituti d’istruzione, morosi verso il Comune di Taranto. Angela Dragone invoca l’intervento del Prefetto, del Miur, dell’Avvocatura di Stato e degli Uffici Scolastici provinciale e regionale affinchè, sulla base dei riferimenti normativi esistenti, si giunga ad una soluzione equa.
“Non era legittimo emettere quelle cartelle per le scuole”.