“Il mio assistito sta soffrendo molto. E’ prostrato per una detenzione che si sta prolungando nel tempo. Ha più di ottant’anni ed è ancora in carcere”.
L’avvocato Alessandro Simonetti difende Pietro Lanzo, l’anziano che è finito in cella per contrasti con la figlia. Liti familiari per un terreno conteso. Dopo che il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione l’avvocato Simonetti ha presentato ricorso in Cassazione. Il legale chiede ai giudici della Suprema Corte che Pietro Lanzo torni in libertà o in subordine vada ai domiciliari.
Per i giudici del tribunale di Taranto l’anziano deve rimanere nella casa circondariale perchè c’è il pericolo della reiterazione del reato.Un profondo conflitto che ha generato minacce su minacce. E in carcere una ventina di giorni fa è finito anche suo figlio Umberto, l’ex assessore provinciale. Ha aggredito la sorella, sotto casa, durante una lite scoppiata per gli stessi motivi. E’ stato arrestato dai carabinieri per lesioni gravi. L’ha colpita poichè nei giorni precedenti la sorella aveva fatto arrestare il padre per atti persecutori. Dopo che Lanzo ha aggredito la sorella sul posto sono intervenuti i carabinieri.
La malcapitata è stata soccorsa e affidata alle cure dei medici mentre l’ex assessore è stato condotto nella casa circondariale di largo Magli. Umberto Lanzo è difeso dall’avvocato Lorenzo Traetta il quale chiederà al gip la revoca della misura cautelare in carcere e in subordine gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Padre ottantenne in carcere per minacce alla figlia. Davvero una brutta storia.