Dalla storica fabbrica di via Orazio Flacco al quartier generale a Tokio.
La birra dei tarantini? Made in Japan (più o meno). Annunciato da tempo, il passaggio ora è uffi ciale. Birra Peroni saluta SABMiller ed entra uffi cialmente a fare parte del Gruppo Asahi Europe. Dopo quasi un anno di trattative, la birra tricolore viene quindi ceduta alla compagnia giapponese da parte di AB InBev, che potrà così completare l’acquisizione di SABMiller. Fa parte dell’operazione anche il marchio Birra Raffo, brand nato e cresciuto a Taranto, prima di fi nire sotto l’ombrello della Peroni nel 1961. Anche la Raffo, si può dire, ora ha gli ‘occhi a mandorla’.
Un passaggio, precisa una nota della capogruppo Peroni, che “segna per la storica azienda birraria italiana un momento importante, non solo a dimostrazione del valore dei suoi marchi, ma anche a testimonianza di nuove prospettive di sviluppo internazionale e di crescita. Birra Peroni ha infatti chiuso il bilancio al 31 marzo 2016 con 360 milioni di ricavi e un utile di 21,5 milioni. Con i suoi 170 anni di storia e una posizione di rilievo sul mercato italiano, Birra Peroni continuerà a produrre le sue birre di qualità negli stabilimenti di Roma, Padova e Bari, rifornendosi del malto italiano dalla sua Malteria Saplo di Pomezia, proprio come avvenuto fi nora”. «Un giorno memorabile per la nostra azienda» ha dichiarato Akiyoshi Koji, Chairman & CEO Asahi Group Holdings di cui fanno parte anche i brand Royal Grolsch e Meantime Breweries.
«Siamo orgogliosi di essere diventati un Gruppo attrattivo grazie a marchi prestigiosi e al talento delle nostre persone». «Questo giorno – ha aggiunto Hector Gorosabel, CEO Asahi Europe – rappresenta l’inizio di un percorso che sono sicuro ci porterà a essere tra le migliori aziende birrarie al mondo». «Continueremo – conclude Neil Kiely, Managing Director di Birra Peroni – a investire nella nostra fi liera per fornire ai nostri consumatori prodotti di qualità. Birra Peroni è parte integrante della tradizione e della cultura industriale di questo Paese. Il nostro legame con l’Italia è indissolubile – ha quindi assicurato – per questo rimane vivo il nostro impegno a operare su questo mercato in maniera responsabile e sempre più sostenibile». Resta da capire se con l’avvento dei giapponesi cambierà la politica di marketing della Raffo a Taranto, a partire dalla sponsorizzazione del club calcistico rossoblù. Alle chiancaredde e alla sasizza d’u paìse aggiungeremo il sushi?