La visita del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ai Tamburi per un sopralluogo nelle scuole, è l’occasione per accendere i riflettori del quartiere che si trova a ridosso della zona industriale.
Questo l’aspetto messo in evidenza dal Comitato di cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti che in una lettera si rivolgono al ministro. «La tutela della salute e della incolumità dei bambini deve essere il pensiero fisso di chi amministra una città. Con queste parole, un anno fa, abbiamo chiesto al sindaco di Taranto un incontro urgente perché si chiarisse la situazione delle scuole del quartiere Tamburi, vicine ai camini e ai parchi minerali dell’Ilva. In particolare avanzammo la richiesta di dotare le scuole del quartiere Tamburi di opportuni sistemi di ventilazione artificiale e filtraggio dell’aria, come previsto dalla legge 11 del 1996 in materia di edilizia scolastica per i plessi scolastici situati in zone ad alto rischio di inquinamento. Per le stesse ragioni abbiamo anche coinvolto il Dipartimento di prevenzione della Asl Di Taranto, ma il dottor Conversano, con una nota inviata all’amministrazione comunale il 26.09.2016, si limitava a informare il sindaco dell’opportunità di dotare gli edifici scolastici adiacenti all’area industriale di adeguati impianti di ventilazione artificiale e filtrazione dell’aria.
Ci aspettavamo invece una presa di posizione molto più incisiva e forte proprio perché si tratta di salvaguardare la salute di bambini in età evolutiva. Un anno dopo quella richiesta al sindaco arriva a Taranto il ministro dell’Istruzione Giannini per visitare gli Istituti Comprensivi del quartiere Tamburi – Vico, De Carolis, Deledda, Gabelli, Giusti – dopo gli interventi di riqualificazione terminati con l’inizio del nuovo anno scolastico in corso. Interventi che non hanno previsto però l’installazione di questi filtri speciali e quindi i bambini, anche quando le finestre saranno chiuse, continueranno a respirare inquinanti. Dunque si continua a non tutelare la salute dei bambini, non si garantisce un’adeguata aerazione degli ambienti durante le ore di lezione, con tutti i rischi che ciò comporta.
Avremmo partecipato all’incontro col ministro per confrontarci su questi temi, sollevare la questione ancora irrisolta, siamo stati invitati, ma ci è stato anche detto che non potevamo intervenire. Abbiamo così declinato l’invito, non partecipiamo alle passerelle e il nostro unico interesse resta il bene dei cittadini e questa volta dei più indifesi. Non abbiamo apprezzato il fatto – scrivono i Liberi e Pensanti – che i “nostri” bambini vengano strumentalizzati per l’ennesima accoglienza in stile “ventennio” di un ministro e delle istituzioni. Sarebbe giusto che i genitori, mentre plaudono il ministro e il sindaco, ricordassero i dati sul tasso mortalità dei bambini a Taranto, più alto del 30 per cento rispetto al resto d’Italia. Dovrebbero ricordarsi delle ordinanze firmate per impedire ai “nostri” figli di giocare nei parchi, o di aprire la finestra nelle giornate di vento da nord – nord/ovest. E dovrebbero ricordarsi di chi continua a non “vedere” pericoli immediati per la salute della comunità».
L’associazione PeaceLink, invece, scrive al ministro “Le unidici cose che non le hanno detto di Taranto”. «Gentile ministro, oggi si recherà nelle scuole nel quartiere Tamburi di Taranto, dove sono stati eseguiti alcuni doverosi interventi. Desideriamo informarla con questa lettera aperta sulla situazione di Taranto e delle scuole che lei visiterà. 1) Agli studenti delle scuole medie superiori nel 2013 è stato vietato di trasferirsi nel quartiere Tamburi per i rischi ambientali. 2) Nonostante i ragazzi da 14 anni in su non possano frequentare le scuole dei Tamburi (per ordine della Provincia, precisamente del Commissario nel 2013), i bambini dai 14 anni in giù (con il consenso del Comune) la possono frequentare. Ciò che è giudicato pericoloso per i ragazzi non lo è per i bambini. Giudichi lei e ci dica cosa ne pensa. 3) Per evitare l’inquinamento la Asl di Taranto ha scritto che è preferibile cambiare l’aria nelle abitazioni fra le ore 12 e le ore 18.
Questa è la linea guida della Asl per tutelare i bambini. In teoria quindi l’aerazione delle aule dovrebbe avvenire dopo le ore 12 e non prima. Giudichi lei e ci dica cosa ne pensa. 4) Ogni volta che si fa un’assemblea di genitori in una classe c’è almeno una persona che soffre in silenzio. Infatti nel quartiere Tamburi una persona ogni 18 abitanti ha un tumore. 5) Durante i Wind Days (i giorni in cui il vento viene dall’area industriale) il rischio di ictus e infarti mortali aumenta nei quartiere Tamburi. 6) A Taranto l’incidenza dei tumori infantili è del 54% superiore rispetto alla media regionale. Lo dice lo studio Sentieri.
7) Attorno all’Ilva per la diossina è vietato il pascolo libero nei terreni incolti per un raggio di 20 chilometri per ordine della Regione Puglia. E sono vietate le cozze del primo seno del Mar Piccolo, lo specchio d’acqua su cui si affaccia il quartiere Tamburi. 8) Nel quartiere Tamburi i giardinetti sono così contaminati che è vietato ai bambini toccare la terra. Non sono stati bonificati. Giudichi lei e ci dica cosa ne pensa. 9) Le acque della falda superficiale e di quella profonda sotto l’Ilva risultano contaminate dai metalli pesanti oltre i limiti di legge. E continuano a defluire verso il mare. I pozzi sono avvelenati. Attualmente non vi è alcuna messa in sicurezza d’emergenza della falda, come la legge prescrive. Giudichi lei e ci dica cosa ne pensa. 10) Ogni anno a Taranto si perdono 1340 anni di vita rispetto alla media regionale perchè gli anziani muoiono prima. Molti bambini che lei vedrà hanno perso i nonni prima di quanto accade nel resto della Puglia. 11) E’ bene che lei sappia infine un’ultima cosa: il quartiere Tamburi è nato “prima” dell’acciaieria. Vi sono stati uomini di governo che hanno detto il contrario, e i cittadini si sono sentiti offesi. Queste sono le undici cose che le volevamo dire di Taranto e che – molto probabilmente – non le hanno detto a Roma».
Carmine Carlucci, presidente del Comitato per la Qualità della Vita, chiede invece al ministro un maggiore impegno per Cultura e Università «La sua visita a Taranto in una Giornata Storica – 11 novembre Notte di Taranto e vigilia della Strage di Nassirija, due ricorrenze che il Cqv “celebra” riflettendo con gli studenti- è certamente un evento importante che conferma l’impegno del Governo per Taranto, ma proprio l’impegno a bonificare le scuole dei Tamburi, dimostra che il territorio jonico è un territorio martoriato dalla grande industria con centinaia di morti per cancro, un territorio con migliaia di giovani disoccupati, commercio in crisi, poche prospettive di riscatto. In realtà una prospettiva ci sarebbe se l’impegno del Governo per Taranto puntasse veramente e concretamente alla Centralità della Cultura e dell’Università.
La lungimiranza del Prefetto di Taranto ha portato all’insediamento di un “tavolo per lo sviluppo e consolidamento del sistema universitario jonico”, ma se a quel tavolo non parteciperanno il Miur e la Regione con apposite risorse ed eventuali deroghe sulle norme universitarie, il confronto fra università e territorio non porterà a nessun risultato concreto.e del resto le “sofferenze e criticità” già si vanno evidenziando nell’area sanitaria dove non solo non si progettano nuove Professioni sanitarie e Corso di medicina ma si ipotizzano riduzioni di Corsi di laurea. Il Cqv apprezza certamente l’impegno del Miur e della Regione per il Paisiello ma non basta dal momento che si rendono necessari precisi interventi a sostegno dell’Università vera chiave di sviluppo del territorio jonico. Le proposte che si sottopongono alla sua cortese attenzione meritano una risposta che ,c’è da augurarsi, giunga al più presto proprio al citato tavolo prefettizio.
Signor Ministro, oggi non troverà tra quanti verranno a salutarLa i rappresentanti del Cqv che preferiscono rivolgerLe il saluto di benvenuto attraverso questo piccolo messaggio che si sintetizza nel lumino che questa sera gli studenti e i cittadini accenderanno alle 20 davanti alle finestre delle loro case, una luce per ricordare i Caduti con particolare riferimento alla Grande guerra, alla Notte di Taranto, a Nassirija e una luce di speranza per il futuro dei Giovani di terra jonica».