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Spaccio di droga ai minorenni, preso uno dei capi. Bloccato all’aeroporto di Bari

Blitz antidroga Fiumicello, uno dei capi preso all’aeroporto di Bari.

Il 26enne Giovanni Basta era ricercato dalla scorsa settimana. L’indagine, avviata nel primo trimestre 2014 dai carabinieri di Marina di Ginosa si era conclusa con l’arresto di 16 persone operanti in tre distinti settori rispettivamente a Laterza e Ginosa ed a Ginosa Marina, nonché a Castellaneta. Mancava all’appello solo il 26enne Giovanni Basta individuato dai carabinieri presso l’aeroporto civile di Bari, appena atterrato con il volo proveniente dalla località spagnola di Palma di Maiorca, dove stava trascorrendo le vacanze già il giorno degli arresti.

L’attività investigativa condotta dai militari della Stazione di Ginosa Marina ha permesso di attestare il ruolo di primo ordine rivestito da Giovanni Basta che, in concorso con altri pregiudicati, già colpiti dalla stessa ordinanza di custodia cautelare, forniva lo stupefacente ai pusher operanti nel comune di Laterza non mancando di procurarlo anche quelli che esercitavano nella vicina Ginosa. Basta aveva assunto, tra gli spacciatori che componevano il gruppo dei cosiddetti. “laertini” un ruolo di vertice e come osservato dal gip nel suo provvedimento non si faceva problemi nel convocare con urgenza i suoi collaboratori per dare loro ordini e disposizioni.

In virtù della sua supremazia, Basta era arrivato, in una circostanza, a rimproverare alcuni suoi diretti collaboratori che avevano fatto un uso improprio, e danneggiato, una moto che aveva messo a loro disposizione per consentire di svolgere l’attività di spaccio con più facilità di movimento. Ed ancora in altre conversazioni, puntualmente intercettate dai carabinieri, ordinava ai suoi collaboratori di fornirgli autovetture di un certo tipo per sue necessità personali. La caratura della sua figura la si desumeva anche dal fatto che venisse informato di tutto ciò che accadeva nella zona.

I carabinieri sono riusciti a risalire, oltre che agli stretti collaboratori tra i quali Nicola Carenza e Giuseppe Cirielli, anche alla fitta rete di collaboratori laertini. Inoltre, accadeva spesso che Basta si avvalesse dell’appoggio e dell’aiuto di amici e parenti che, benché estranei all’attività di spaccio, lo avvisavano della presenza delle forze dell’ordine nei luoghi di ritrovo e di vendita dello stupefacente (bar e circoli ricreativi), spesso utilizzando un linguaggio criptico. L’aeroporto di Bari.