Vincent Bollorè. Un nome, quello del 68enne finanziere francese, che sta diventando popolare anche fuori dai circuiti della grande economia.
Già ‘padrone’ di Telecom, Bollorè sta – come si dice nel linguaggio finanziario – “scalando” Mediaset sul mercato azionario, con l’obiettivo di discutere alla pari con Silvio Berlusconi il futuro del polo privato televisivo più importante d’Italia. Un nome, quello di Bollorè, girato nelle scorse settimane, e ancora prima, nell’immaginare il futuro di Taranto. Mister Vivendi, dal nome della media company da lui presieduta che sta facendo razzia di titoli Mediaset, era stato indicato tra i papabili all’acquisizione di un asset dell’Ilva, vale a dire le attività nella logistica.
Tramite la controllata Saga Italia, Bollorè venne accostato come partner della Ionian Shipping Consortium nel tentativo di acquisizione di Ilva Servizi Marittimi Spa, uno dei satelliti del gruppo siderurgico, in un’operazione che avrebbe dovuto coinvolgere anche il settore dei container. I fatti hanno dimostrato che in realtà tra le mire di questo brillante, ambizioso e spregiudicato uomo d’affari che dalla provincia francese è arrivato a essere un top player della finanza mondiale non ci fossero Taranto e le sue “aziende strategiche”. Meglio puntare su Arcore, e Cologno Monzese. Piaccia o non piaccia all’ex amico Berlusconi.