«Ennesimo atto d’illegalità in un territorio, il nostro, che sfugge al controllo».
E’ quanto afferma Ivano Mignogna, coordinatore della categoria Acconciatori di Casartigiani Taranto che commenta «l’ennesimo atto di criminalità, perpetrato nei confronti di una attività di acconciatura ed estetica». L’episodio è avvenuto nella serata di domenica, 1 gennaio, in via Duca degli Abruzzi dove una bomba è stata fatta esplodere davanti ad un noto negozio di parrucchiere. Devastante l’ordigno confezionato con polvere pirica. Saracinesca sventrata, danni alla vetrata del locale, a due macchine parcheggiate nelle vicinanze e alle finestre di tre appartamenti situati nello stesso stabile. Nel mirino è finito il negozio Angelo Labriola Parrucchieri. Sul posto sono piombati i vigili del fuoco e i carabinieri del comando provinciale e del nucleo antisabotaggio.
«Lo scorso primo dicembre, un altro atto intimidatorio nei confronti di un’altra attività di acconciatura. L’artigiana in questione, durante la cerimonia per i 70 anni di Casartigiani, diede la propria testimonianza, alla presenza del prefetto Guidato e del comandante provinciale dei Carabinieri e del vice Questore. Sappiamo dell’impegno serio delle forze dell’ordine per contenere e arginare il fenomeno – afferma Ivano Mignogna – ma quando il “seme culturale” è condito da un buonismo insensato, il rischio è molto grande e la comunità diventa invivibile e pericolosa. Un atto delinquenziale in prima serata in un giorno di festa, comunica molte cose, non c’entra solo il collega che n’è vittima, c’entra una città intera che diventa vittima, poco contano le illazioni, o la natura dell’atto, queste cose le accerteranno gli inquirenti. E’ un ennesimo atto contro un artigiano, un parrucchiere, un attività legale e produttiva. Un operatore “legale” non può essere lasciato solo ma deve essere sostenuto e incentivato.
Questa città ha bisogno di attività produttive che portino sviluppo, orgoglio e lustro, oltre naturalmente alla capacità di saper fare – sottolineano da Casartigiani. Solidarietà al collega e condanna totale dell’atto d’intimidazione, ricordando a tutti i colleghi e gli artigiani, che è sana la competizione, ma non la disgregazione, essere uniti è una ricetta vincente».
Anche il segretario provinciale di Casartigiani, Stefano Castronuovo, interviene sulla vicenda: «Il declino socio culturale della città è evidente e lampante, da anni stiamo, infatti, sollecitando la classe dirigente responsabile dello sviluppo in prima persona della città, ma come ben noto ad oggi si pensa solo alla campagna elettorale, con manifestazioni di assistenzialismo atte a condonare l’illegalità, ma niente di concreto per aiutare le imprese, ormai attendiamo dal 2013 che il Comune mantenga le promesse prese nei confronti delle imprese, in materia di tasse, regolamenti comunali e lotta all’illegalità».