Ieri mattina i tre segretari generali territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, rispettivamente Valerio D’Alò, Giuseppe Romano e Antonio Talò, hanno scritto ai commissari dell’Ilva, in merito alla questioni legate alla gestione degli stabilimenti Ilva.
Secondo le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici all’interno del Gruppo Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria sussistono diversità di gestione e trattamento: da una parte viene annunciato un rituale ammanco di risorse che, a dire dell’attuale gestione commissariale, è alla base dei ritardi nelle opere di bonifica, nell’ammanco di approvvigionamenti di qualunque tipo (anche pezzi di ricambio per le manutenzioni), ma dall’altra assistiamo ad un continuo di nuove assunzioni, proroga di contratti di consulenza, acquisti di auto e benefit immotivati.
«Non ci sfugge, tra l’altro – evidenziano i tre segretari generali – che da questo mese i lavoratori in Cds percepiranno il 10% in meno sui loro salari a seguito della scadenza di quanto previsto nella precedente legge di stabilità, motivo per cui chiediamo, come già fatto in precedenza, che sia l’azienda a farsi carico di questa differenza indirizzando le spese in una giusta direzione».
Da qui le perplessità dei tre sindacati: «Ci chiediamo in quale clima affronteremo il rinnovo degli ammortizzatori sociali, se nello stesso gruppo – lo dimostrano le Comunicazioni di Servizio – vengono aumentati i costi che – concludono Fim, Fiom e Uilm – non rendono chiaro quale terreno si vuol preparare a chi dovrà arrivare con la cessione». Questo mentre resta da sciogliere anche il nodo amianto. «A seguito del comunicato sindacale della Fiom Cgil del giorno 03/01/2017, si è svolto un incontro tra azienda e organizzazioni sindacali per discutere in merito all’emergenza amianto» si legge in una nota.
«Il 31.12.2016 scadeva il temine entro il quale i Commissari Straordinari avrebbero dovuto trasmettere al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare la mappatura dei rifiuti pericolosi o radioattivi e del materiali contenente amianto aggiornata al 30/06/2016 ai sensi dell’art. 1 bis del decreto legge n. 98 del 09/06/2016. Tale relazione è stata consegnata il 27/12/2016. La Fiom Cgil ha più volte richiesto attraverso alcuni comunicati la necessità che i Commissari, all’interno della relazione, facciano riferimento non solo alla mappatura e alle attività di bonifica già effettuate, ma anche al piano di bonifica, ai tipi e allo stato dell’amianto, ai procedimenti applicati per la bonifica, al numero e dati anagrafici degli addetti, alle caratteristiche degli eventuali prodotti contenenti amianto e alle misure adottate e in via di adozione ai fini della tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente, al fine di verificare la necessità di allontanamento dei lavoratori dalle fonti di rischio presenti nello stabilimento siderurgico.
Tale necessità è inoltre rafforzata dai dati inseriti nella relazione presentata dai Commissari al Parlamento, (in possesso della Fiom Cgil), in ottemperanza all’art. 1, comma 10 bis, del Decreto Legge 4 dicembre 2015, n. 191, a Luglio 2016. Nella relazione è infatti specificato che in stabilimento sono presenti ancora circa 3820 tonnellate di amianto, di cui 3700 tonnellate in matrice friabile e 120 in matrice compatta. Anche gli interventi di rimozione di materiale contenente amianto e lo smaltimento di rifiuti eseguiti negli anni 2013-2015 sono riferiti maggiormente a materiali in matrice friabile, sono infatti stati eseguiti 140 interventi in matrice compatta e 150 in matrice friabile, in riferimento allo smaltimento sono state smaltite 409 tonnellate in matrice compatta e 1324,883 in matrice friabile.
I dati relativi al censimento del materiale contenente amianto, agli interventi di rimozione, allo smaltimento e ai campionamenti ambientali, al fine di verificare la dispersione di fibre di amianto in ambienti di lavoro, sono anche inviati all’Asl e alla Regione Puglia. Ilva, durante la fase commissariale, ha indubbiamente dato un segnale di trasparenza e discontinuità alla gestione Riva sulla questione amianto, tuttavia riteniamo insufficienti le risposte fornite durante l’incontro odierno alla Fiom». Il sindacato ribadisce la necessità di aprire un tavolo di confronto con il Governo, le istituzioni locali, la Regione Puglia e i Commissari.