La Corte d’appello di Potenza ha condannato a 12 anni e mezzo di reclusione l’ex pm del tribunale di Taranto Matteo Di Giorgio per concussione e corruzione in atti giudiziari.
I giudici di secondo grado hanno riformato parzialmente la sentenza del tribunale emessa nel 2014 concedendo all’imputato uno sconto di pena rispetto ai 15 anni inflitti in primo grado. Secondo l’accusa Di Giorgio attualmente sospeso dal servizio, avrebbe partecipato direttamente e indirettamente alla vita amministrativa del paese, strumentalizzando i propri poteri di pubblico ministero per contrastare gli avversari politici.
La Corte d’appello ha confermato la condanna a tre anni nei confronti dell’ex sindaco di Castellaneta, Italo D’Alessandro, e dell’ex collaboratore di quest’ultimo, Agostino Pepe. Tutto è partito dall’esposto di un ex assessore di Castellaneta, Italo Pontassuglia. La sentenza della corte d’appello di Potenza è arrivata dopo circa cinque ore di camera di consiglio. La pena inflitta è stata ridotta alla luce della prescrizione di alcuni capi d’imputazione e di alcune attenuanti.
Nella storia un conflitto di vecchia data con il senatore Rocco Loreto, ex sindaco di quel comune. Altri due anni per l’imprenditore Giovanni Coccioli, per l’ex capo dei vigili Francesco Perrone e il pescatore Antonio Vitale. Prosciolto per prescrizione Alessandro Mongelli. L’inchiesta era stata condotta dei carabinieri di Potenza, coordinati dal pm del tribunale di Potenza, Laura Triassi.