Favorire la politica di ingresso nel mondo del lavoro.
Questo l’obiettivo del corso di formazione in ”operaio edile polivalente” indirizzato ad otto giovani extracomunitari di età compresa tra i 17 ed i 18 anni, ospiti dei centri di accoglienza gestiti dalla Caritas diocesana, che ha preso avvio lo scorso 4 luglio presso i locali del Centro Polivalente Giovanni Paolo II di Taranto. Il corso, conclusosi la scorsa settimana, rientra nell’ambito della II fase del Progetto “Shalom Alì”, progetto finanziato con fondi 8×1000 della Chiesa Cattolica e cofinanziato da Caritas diocesana e Coop. Nuova Airone. Tale progetto sostiene e aiuta gli extracomunitari che, pur avendo avuto il ricoscimento dello status di rifugiati o di bisognosi di protezione umanitaria, si trovano esclusi dai circuiti di accoglienza dello Stato.
Il sostegno avviene non solo con un servizio di accoglienza e soddisfazione di bisogni primari (fornitura di cibo, vestiario, dimora, cure sanitarie), ma anche attraverso strumenti “altri” atti ad individuare percorsi di accompagnamento personalizzati per l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale. La realizzazione del corso è stata possibile grazie all’operato dei partner finanziatori e alla collaborazione con il Progetto Policoro che ha curato la creazione di reti sul territorio, coinvolgendo nell’organizzazione due giovani professionisti locali: l’ing. Luigi Stasi e l’imprenditore edile Cristian Piscardi, i quali hanno messo in gioco il loro know-how.
La formazione, svoltasi in modo alternato tra aula e cantiere, ha riguardato non solo i concetti tipici del settore edile, ma anche il disposto del D. Lgs. 81/2008 relativo alla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per il quale è stato sostenuto anche un apposito esame finale con relativo rilascio di attestato. Si è passati così dalla fase iniziale di allestimento in sicurezza di un cantiere, alla realizzazione di opere murarie e di carpenteria; dallo smaltimento e posa in opera di massetto, impermeabilizzante e pavimentazione di balconi, alla intonacatura e rifinitura di ambienti con pitturazione. Il corso, che unisce al trasferimento di competenze professionali l’importante tema dell’inclusione sociale, ha come obiettivo lo sviluppo della capacità di utilizzo della lingua italiana e l’acquisizione di saperi specifici del settore edile, che possano essere spesi sul territorio ai fini dell’inserimento lavorativo.
«Giunti al termine del percorso formativo – spiegano dalla Caritas – l’obiettivo è ora quello di individuare imprese, cooperative, ditte individuali disposte ad avvalersi delle opere professionali di tali ragazzi. L’appello dunque, è rivolto agli imprenditori del capoluogo ionico tarantino: chiunque infatti voglia favorire la “politica d’ingresso” nel mondo del lavoro di questi giovani, dando loro la possibilità di vivere l’esperienza di un tirocinio formativo, può manifestare la propria disponibilità contattando direttamente il direttore di Caritas Diocesana Don Nino Borsci ai numeri 335454780 e 3488702694 O l’Animatore di Comunità del Progetto Policoro dottoressa Rosella Tegas all’indirizzo mail diocesi.taranto@progettopolicoro.it. Tahar Ben Jelloun (scrittore e saggista marocchino), sosteneva che “l’integrazione è un’operazione che si fa in due. Non ci si integra da soli”.
Dunque, siamo certi che anche in questa occasione, Taranto e la sua classe imprenditoriale, sapranno dimostrarsi accoglienti, lasciandosi contaminare dal valore aggiunto che si crea a seguito del contatto tra culture differenti».