«C’è un messaggio importante da far arrivare ai tarantini: il Borgo, ma il discorso vale anche per altre zone della città, è un centro commerciale a cielo aperto. L’offerta commerciale è completa, proprio come quella dei grandi centri commerciali. Bisogna però lavorare per confezionare bene questo messaggio e farlo recepire. Ad esempio, si potrebbero installare dei tabelloni con la mappa dell’offerta commerciale e realizzare delle vere e proprie guide per i cittadini».
Questa è una delle idee-proposte che Vincenzo Scialpi, imprenditore del commercio intende sviluppare per rilanciare il commercio a Taranto. «In verità – spiega a TarantoBuonasera – con le associazioni di categoria e la Camera di Commercio abbiamo elaborato il piano dei Distretti Urbani del Commercio, un documento molto articolato che partendo dall’esistente e rilevando le mutate esigenze dei consumatori e degli stessi commercianti, sviluppa una proposta complessiva. Il piano è stato consegnato al Comune e giace non so in quale cassetto. Così mentre in questi giorni in Regione si firmano i primi accordi per i Duc, Taranto resta al palo».
Una delle difficoltà maggiori incontrate dalla categoria è stata proprio quella del problematico dialogo con l’amministrazione comunale. «Ci siamo scontrati con due problemi: il continuo cambio di assessori e l’assenza di ascolto delle nostre ragioni. Perché il commercio funzioni c’è bisogno di arredo urbano, piano per la mobilità sostenibile che affronti anche il nodo parcheggi, creazione di eventi di qualità che non sono certo gli sporadici mercatini di livello assai discutibile che abbiamo avuto negli ultimi tempi. Purtroppo non siamo stati ascoltati. I privati disposti a investire nel commercio ci sono, ci sono anche le idee, ma mancano le linee guida entro le quali poter agire e questo era compito proprio dell’amministrazione comunale». Tra i punti del manifesto #tarantocittaviva, Scialpi ne apprezza uno in particolare: «Sì, l’attenzione per i giovani, per le nuove generazioni.
Ecco, credo che vada sviluppato un discorso per l’università. Un’amministrazione comunale che abbia a cuore il futuro della città deve valorizzare la presenza dei giovani, evitare di farli partire. Perché non pensare ad una campagna di marketing per invitare i nostri ragazzi ad iscriversi all’università qui a Taranto? Penso ad agevolazioni fiscali per le famiglie che decidono di iscrivere i propri figli a Taranto. L’università è anche un moltiplicatore economico e questo è un aspetto molto sottovalutato. Intorno all’università possono nascere tante occasioni per fare economia: esercizi commerciali, ostelli, rivalutazione delle aree dove hanno sede le facoltà. Si può fare davvero tanto».
«Proprio la valorizzazione delle risorse culturali – afferma Scialpi – può essere una leva importante per la nostra economia. Abbiamo un patrimonio enorme che può creare notevoli flussi turistici e il turismo finirebbe per alimentare il commercio. Cultura-turismo-commercio: questo meccanismo, se attivato, darebbe frutti importanti alla nostra città. A patto, però, che il Comune sappia fare da guida e sappia creare le condizioni per innescare questo circolo virtuoso. Prendiamo ad esempio la Spartan Race: è stato un evento positivo, ma andrebbe accompagnato da eventi collaterali e da una adeguata accoglienza degli ospiti. Il brand “Sparta” potrebbe essere valorizzato e dare risultati molto interessanti sotto il profilo commerciale. Ripeto: le opportunità ci sono e possono essere sfruttate bene, come è stato evidenziato alcuni mesi fa anche da tecnici ed esperti nel convegno “Taranto progetta Taranto».
L’amarezza resta per gli anni perduti. «C’è una grave colpa della quale accuso il sindaco Stefàno: aver rubato il futuro. Non ha saputo ascoltare, non ha saputo dare un indirizzo nel momento storico più delicato della città e ha offerto un bassissimo profilo della politica. Bisogna svoltare».