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Chiedono il riscatto per l’auto rubata, arrestati due fratelli gemelli

Hanno tentato di estorcere denaro ad un pensionato per restituire la macchina che gli era stata rapinata la sera precedente.

Il caso di “cavallo di ritorno” è stato risolto dai carabinieri della Compagnia di Manduria i quali hanno arrestato i fratelli gemelli Giorgio e Marco Rossi, di 40 anni. Le indagini hanno avuto inizio martedì sera dopo che un anziano, che si trovava nella sua abitazione a San Pietro in Bevagna, è rimasto vittima di una rapina ad opera di tre malviventi che hanno agito a volto coperto. Dopo averlo minacciato lo hanno costretto a consegnare 100 euro e l’autovettura. I malfattori, prima di allontanarsi, hanno fatto intendere al pensionato che per riavere indietro l’auto avrebbe dovuto consegnare del denaro e, pertanto, gli hanno dato appuntamento la mattinata successiva in una piazza della cittadina messapica. I militari del Nucleo radiomobile di Manduria hanno pianificato un servizio di appostamento e pedinamento per incastrare gli autori del “cavallo di ritorno”.

Hanno deciso di monitorare anche i movimenti dell’anziano. I sospetti si sono fatti più concreti quando gli investigatori nelle prime ore di ieri hanno notato Giorgio Rossi, sorvegliato speciale, avvicinarsi all’anziano. Dopo aver parlato con il pensionato per pochi istanti si è allontanato dalla piazza. Nel pomeriggio una pattuglia di militari in borghese dell’Aliquota operativa di Manduria ha notato Giorgio Rossi percorrere a piedi una strada di San Pietro in Bevagna. L’uomo alla vista dei carabinieri ha cambiato strada e ha subito tirato fuori dalla tasca un telefonino cellulare col quale ha fatto una chiamata. Pochi minuti dopo i carabinieri hanno intercettato l’autovettura rapinata all’anziano. Al volante c’era Marco Rossi fratello gemello di Giorgio.

A bordo anche il pensionato vittima della rapina. L’anziano alla vista dei militari è scoppiato in un pianto liberatorio. Bloccata l’auto, di lì a poco è sopraggiunto anche Giorgio Rossi, il quale insieme al fratello è stato accompagnato negli uffici della Compagnia di Manduria.Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’accaduto. Hanno accertato che il pensionato era stato contattato telefonicamente da Giorgio Rossi il quale gli aveva intimato di recarsi presso l’abitazione di Marco Rossi per riavere l’autovettura.

La vittima, convinta del fatto che un eventuale diniego avrebbe fatto sfumare la possibilità di rientrare in possesso della macchina e intimorita per eventuali ritorsioni che i due fratelli avrebbero potuto mettere in atto, ha deciso di raggiungere l’abitazione di Marco Rossi. Quest’ultimo prima lo ha fatto entrare in casa e poi ha invento contro di lui per evitare che si rivolgesse ai carabinieri. Ha poi dettato le condizioni per riavere indietro la sua vettura: trecento euro in contanti. L’anziano, impaurito, ha deciso di sottostare alla richiesta e si è accordato per consegnare prima 100 euro, altri 100 il giorno dopo e un’ultima “rata” la settimana successiva. A quel punto Marco Rossi ha condotto la vittima nel luogo in cui era stata nascosta l’autovettura e, dopo essersi messo alla guida, insieme all’anziano ha raggiunto San Pietro in Bevagna dove li attendeva Giorgio Rossi pronto per intascare il denaro. Provvidenziale l’intervento della pattuglia di carabinieri. I due fratelli, sono stati dichiarati in arresto e condotti nella casa circondariale di Taranto.

Indagini in corso per identificare agli autori della rapina.