Sgominata la banda di ladri che nel giugno del 2015 assaltò una gioielleria di Pulsano portando via preziosi del valore di 50mila euro.
Specializzati in furti con “spaccata” sei cittadini di nazionalità serba sono stati arrestati in un blitz condotto dalle Squadre Mobili di Bergamo e Verona e coordinato dal Servizio Centrale Operativo di Roma. Una persona è ricercata e altre otto sono indagate a piede libero. Si tratta di professionisti del crimine che si spostavano dalle proprie basi, a Roma e Napoli, per colpire in tutta Italia. La banda colpiva sempre con lo stesso modus operandi e cioè sfondando le vetrine a colpi di mazza ferrata, poi fuggiva a bordo di una Mercedes Classe C e di un’Audi S4 station wagon.
Analizzando i filmati degli impianti di videosorveglianza gli investigatori hanno notato come una delle due vetture utilizzate per la fuga fosse la stessa, in quanto presentava una ammaccatura sul passaruota posteriore sinistro. I malviventi hanno commesso poi altre due leggerezze risultate decisive per la loro individuazione: hanno portato a termine i colpi tenendo addosso i telefoni cellulari, che hanno permesso di verificare la loro presenza sui luoghi delle spaccate, e durante la fuga sfruttavano le corsie di ingresso dei caselli autostradali riservate ai clienti Telepass, accodandosi ad altre auto e venendo inevitabilmente fotografati per la contravvenzione.
Grazie a una telecamera di videosorveglianza di una banca gli inquirenti sono riusciti a rintracciare la reale targa della Mercedes utilizzata dalla banda, riconducibile a una donna che aveva ben 200 vetture intestate a suo nome. Una vettura sulla quale in diverse occasioni erano stati fermati, durante controlli della Polizia Stradale, alcuni dei cittadini serbi che poi si sono rivelati gli autori dei furti. Si tratta di Jubo Adzovic, 37 anni, Feta Bajrami, 27 anni, Leonardo Prokuplja, 32 anni, Katalin Ruszka, 29 anni, Almir Suljevic, 31 anni e Avdija Suljevic, 35 anni, tutti di origine serba che vivono in campi nomadi.
Ad alcuni degli arrestati e degli altri otto indagati sono riconducibili altri tre colpi messi a segno tra maggio e giugno del 2015 con le stesse modalità in altrettante gioiellerie di Pedaso, in provincia di Ascoli Piceno, Milano Marittima, in provincia di Ravenna, e Pulsano, in provincia di Taranto. Concluse le indagini il pm dott.ssa Rinaldi, ha ottenuto dal gip del tribunale di Verona, dott.ssa Donati, le misure cautelari.